Dopo essere stato rapito senza motivo dall’esercito israeliano, il co-regista palestinese del premio Oscar “No Other Land”, Hamdan Ballal, è stato liberato a Masafer Yatta, a Sud di Hebron, nella Cisgiordania occupata.
Le due parti hanno riportato resoconti contrastanti che non aiutano a chiarire le dinamiche della vicenda. L’esercito israeliano ha riferito di aver arrestato Ballal perché accusato di aver lanciato pietre, danneggiato una proprietà privata e minacciato “la sicurezza regionale”. Insieme ad altre due persone è stato interrogato, ma tutti e tre negano le accuse.
Il regista, invece, ha dichiarato di essere stato portato via mentre stava controllando casa sua dopo che dei coloni israeliani avevano preso d’assalto l’area. Avevano circondato l’abitazione, dove Ballal viveva insieme al gruppo di attivisti ebrei americani di Center for Jewish Nonviolence, e avevano cominciato a picchiarlo con bastoni e pietre. Rimasto ferito, il regista aveva cercato assistenza in un’ambulanza, ma l’esercito ha fermato il mezzo e lo ha rapito. Ballal ha raccontato che, da quel momento, è stato bendato mentre gli venivano messi addosso degli oggetti e veniva deriso. Poi è stato rilasciato per ricevere cure mediche. Ai giornalisti Ballal ha raccontato: “Dopo aver vinto l’Oscar non mi aspettavo di essere esposto a tali attacchi. È stato un attacco molto forte e l’obiettivo era uccidere”.
I militari israeliani hanno attribuito l’attacco ad “alcuni terroristi”, mentre in altri video circolati sui social media si vedono i coloni mascherati lanciare pietre sull’automobile in corsa dove si erano rifugiati alcuni attivisti.
Breaking: settlers attack Palestinians and international activists in Masafer Yatta pic.twitter.com/Q9FMHjzI6w
— Anna🍉🗝️ (@anna_lippman) March 24, 2025
Solo tre settimane fa, Ballal era a Los Angeles per ricevere l’Oscar per “No Other Land”, che ha vinto come miglior documentario. Il film racconta lo sfollamento delle comunità rurali palestinesi nella Cisgiordania occupata nell’arco di quattro anni, quando i loro villaggi sono stati sgomberati dall’esercito israeliano per creare un campo di addestramento per carri armati. Durante il suo discorso di ringraziamento, uno dei co-registi del film, Yuval Abraham, ha chiesto che cominciassero le negoziazioni verso la parità di diritti politici per palestinesi e israeliani, accusando gli Stati Uniti di “contribuire a bloccare questo percorso”.
Nonostante il successo al botteghino e della critica a livello globale, il film è rimasto senza un distributore ufficiale negli Stati Uniti. A Miami, il sindaco della città ha cercato di interrompere il contratto di locazione e i finanziamenti per un cinema che proiettava il film, prima di fare marcia indietro settimane dopo.
Nell’ultimo anno, le violenze dei coloni contro i palestinesi nel territorio occupato della Cisgiordania sono aumentate. L’ United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs ha registrato oltre 1.000 segnalazioni nel 2024 e che gli assalitori non vengono nemmeno indagati.