Sempre più cliniche a New York assistono a un fenomeno sorprendente: uomini audaci varcano le loro porte, sedotti dall’irresistibile promessa di una trasformazione estetica. Un richiamo magnetico che ridefinisce la mascolinità e riscrive le regole della bellezza. Come raccontato da Chris Bustamante, titolare della clinica Lushful Aesthetics, di Manhattan, alla testata online Business Insider, la domanda da parte dei maschi per poter migliorare il proprio aspetto è esplosa.
La crescita rappresenta attualmente oltre il 40% dei 3 milioni di dollari del fatturato, prodotto nel 2024, dal settore. Sebbene la clinica di Bustamante offra ancora procedure cosmetiche tradizionali, come filler facciali e peeling chimici, l’ambito in cui riscuote maggiore successo è quello che riguarda l’aumento del pene.
Negli ultimi anni, l’interesse per questa pratica è aumentato vertiginosamente. Nel 2023, diversi medici hanno confermato, alla rivista statunitense Allure, che i filler penieni, a base di acido ialuronico, sono diventati il trattamento più richiesto. Il dottor David Shafer, un chirurgo plastico newyorkese, ha sottolineato nel 2023 a GQ, che la sua clientela per sottoporsi al trattamento è passata da una o due sedute a settimana fino a un massimo di cinque al giorno. Ha dovuto dedicare un intero piano della struttura esclusivamente a questo tipo di interventi.
Quando Bustamante ha aperto il presidio nel 2022, offriva solo trattamenti terapeutici ad onde d’urto e il P-Shot, che utilizzano il plasma e pompe a vuoto per migliorare l’erezione. Oggi esegue circa tre interventi di filler penieni al giorno. I suoi pazienti, prevalentemente uomini d’affari tra i 30 e i 50 anni, possono scegliere da un menu specifico e brevettato, tra cui l’aumento del diametro della circonferenza del pene, dello scroto, o ricorrere a iniezioni di Botox per aumentare la lunghezza.
Questo fenomeno riflette un cambiamento più ampio negli standard di bellezza maschile. Tra il 2019 e il 2022, le procedure cosmetiche non invasive, hanno registrato un incremento del 253% tra gli uomini. Bustamante attribuisce questo cambiamento alla natura competitiva dei businessman, sempre più orientati verso la perfezione fisica.
I suoi clienti, spiega, rientrano principalmente in tre categorie: attori dell’industria del sesso, giovani professionisti creativi e dirigenti di alto profilo nei settori della finanza e del real estate. Nonostante molti di loro siano già dotati di buone misure o addirittura superiori alla media, scelgono comunque di sottoporsi ai trattamenti.
Ci sono uomini che hanno speso circa 150.000 dollari in tre mesi per cicli estetici volti al miglioramento dei glutei e dei genitali. Altri invece investono circa 50.000 dollari nell’arco di uno o due, per raggiungere gradualmente le dimensioni desiderate.
Nonostante l’elevata richiesta, Bustamante assicura standard rigorosi, e impone un’attesa di sei mesi tra una sessione e l’altra per evitare gonfiori e complicazioni. Parallelamente all’aumento della popolarità dei filler penieni, c’è stato anche un incremento nelle richieste di correzione di procedure mal riuscite eseguite da professionisti inesperti. Circa il 25% dei nuovi clienti si presenta con grumi, lividi e risultati estetici poco appaganti, spesso dovuti a sanitari che, abituati ai filler facciali, non hanno considerano l’anatomia della zona molto delicata.
A differenza del viso, dove è possibile modellare gradualmente il prodotto, nell’area peniena viene richiesto un approccio differente. L’uso eccessivo di piccole dosi nel tempo può causare infiammazione, migrazione del prodotto e notevoli disagi.
La crescente normalizzazione di questi trattamenti suggerisce che sempre più uomini vi ricorrono, anche se pochi sono disposti ad ammetterlo apertamente. C’è da scommettere che con il progressivo dissolversi dello stigma, il settore non conoscerà crisi.