Haiti è diventata un teatro di orrori in cui i bambini sono le prime vittime. Reclutati con la forza dalle gang, costretti a spiare, trasportare armi, compiere lavori domestici e subire abusi, vivono in un clima di paura e ai limiti della sopravvivenza.
Un nuovo rapporto di Amnesty International getta luce su una realtà devastante: oltre un milione di minori risiedono in aree controllate da gruppi criminali, con il 30-50% dei membri delle bande composto da piccoli, molti dei quali rapiti e brutalizzati.
Talvolta, dopo aver assistito a esecuzioni, alcuni ragazzi vengono anche costretti a bruciare i corpi dei defunti. Altri invece sono minacciati: se rifiutano di obbedire, rischiano la loro morte e quella dei familiari. “Le bande hanno il controllo”, ha dichiarato un sedicenne intervistato dall’ONG, “e non c’è nulla che si possa fare al riguardo”.
Le ragazze subiscono violenze inimmaginabili. Alcune, vengono violentate da più uomini, e se rimangono incinte non hanno nessun tipo di assistenza medica. Una giovane ha raccontato di aver tentato il suicidio dopo aver partorito un bambino nato da uno stupro. “Sono stata trovata nuda per strada, mi hanno poi coperta con un vestito”, ha confidato un’altra adolescente che ha pure denunciato la totale assenza dello Stato che non è in grado di proteggere i cittadini più vulnerabili.
“Non esiste polizia, gli unici capi in città appartengono alle gang”, ha aggiunto una sedicenne rapita e violentata. Nel 2023, sono stati complessivamente uccisi 128 minori, ma il numero reale è probabilmente più elevato.
Con oltre 5.600 vittime della violenza Haiti è in pieno caos. Amnesty sollecita un intervento urgente della comunità internazionale e avverte che senza aiuti concreti un’intera generazione rischia di essere travolta dalla criminalità e dalla disperazione.