Le prigioni private americane si preparano a ricevere guadagni record grazie alla decisione del neo eletto presidente Donald Trump di revocare il decreto del suo predecessore Joe Biden, che impediva l’uso di strutture alternative per la detenzione di condannati federali.
La decisione, che ha ripristinato i contratti con colossi del settore come GEO Group e CoreCivic, società specializzate nella carcerazione di immigrati, ha già portato ad un aumento significativo delle azioni di queste aziende, rispettivamente del 105% e 50% dalla vittoria del magnate alle elezioni del 2024. Grazie alle nuove politiche repubblicane che prevedono detenzioni di massa il settore prevede di registrare grandi incassi.
Le prigioni indipendenti in questi anni hanno avuto un rapporto altalenante con il Dipartimento di Giustizia, ma l’industria si aspettava questa inversione di tendenza. George Zoley, presidente esecutivo di GEO Group, ha affermato che l’azienda si era preparata a un cambiamento simile già prima dell’insediamento di “The Donald”.
Tuttavia, la vera opportunità non risiede solo nella detenzione dei prigionieri, ma soprattutto nei piani del repubblicano che pretende di controllare le migrazioni. La carcerazione e deportazione di massa degli immigrati, che restano un tema centrale nell’agenda presidenziale, promettono infatti guadagni enormi.
Zoley ha commentato che questo scenario rappresenta un’opportunità senza precedenti. Secondo le previsioni, queste politiche potranno essere determinanti per la costruzione di nuovi impianti di reclusione e nell’ampliamento delle strutture esistenti, considerata la necessità di un numero significativamente maggiore di posti letto per gestire l’ondata di detenuti.
Molte delle società più importanti di questo settore, sono da tempo impegnate in attività di lobbying e donazioni politiche, e hanno forti legami con il nuovo presidente. La GEO Group, ha donato milioni di dollari a Trump e ai suoi Comitati di Azione Politica, organizzazioni create per raccogliere fondi, e grazie a questo ha creato un rapporto strettissimo con l’amministrazione.
In un contesto dove le prigioni private sono ormai riconosciute come una vera e propria “industria della detenzione”, l’incremento della domanda di spazi potrebbe rappresentare un’opportunità economica significativa. Tuttavia Trump sta sperimentando gli stessi problemi che aveva avuto Obama e Biden nella gestione dei migranti clandestini.
La NBC News rivela che alcuni di quelli arrestati sono già stati rilasciati, sotto sorveglianza. Anche il neoeletto presidente come i suoi predecessori è limitato dalla mancanza di spazio nei centri di detenzione ICE e da restrizioni legali. L’assenza di strutture adeguate e il rifiuto di alcuni paesi di raccogliere i propri cittadini costringono le autorità di immigrazione, ICE, a rilasciare alcuni detenuti nonostante la retorica della Casa Bianca sulle deportazioni di massa.