Paramount Global, società madre di CBS News, starebbe valutando di risolvere una causa da 10 miliardi di dollari intentata da Donald Trump contro “60 Minutes”, storico notiziario della rete. Il presidente repubblicano aveva depositato tale causa presso la corte federale nel distretto settentrionale del Texas a novembre, sostenendo che il programma aveva cercato di trarre in inganno gli elettori, modificando un’intervista a Kamala Harris.
In realtà, le persone che lavorano al notiziario, hanno spiegato che i tagli e le abbreviazioni in questione vengono applicate a tutte le interviste. Ora, come rivelato da Variety, la notizia secondo cui Paramount sarebbe intenzionata a risolvere la questione, avrebbe messo sul piede di guerra i dipendenti del network, certi di aver fatto semplicemente il loro lavoro.
Sebbene gli esperti legali ritengano che la causa sia stata costruita in modo scadente, quest’ultima è stata intentata nel momento in cui la Paramount si sta muovendo per essere acquisita da Skydance Media: un affare che porterebbe miliardi di dollari nelle tasche di Shari Redstone, proprietaria di Paramount.
I collaboratori della CBS News ritengono che l’imprenditrice vuole concludere l’accordo senza ulteriori ritardi. Un documento del tribunale di venerdì ha suggerito che i colloqui tra le parti potrebbero essere già in corso.
Ma ci sono anche nuove pressioni. “Mercoledì scorso, la CBS News ha ricevuto una lettera d’inchiesta dalla Commissione federale per le comunicazioni che chiedevano la trascrizione completa e inedita e i filmati delle telecamere della nostra intervista con il vicepresidente Harris, andata in onda il 7 ottobre 2024”, ha dichiarato la rete in un comunicato di venerdì, “Stiamo lavorando per soddisfare tale richiesta, come siamo legalmente obbligati a fare”.
Nel frattempo, monta la preoccupazione tra i dipendenti del network. “Siamo impotenti di fronte a qualsiasi cosa Shari e i capi decidano di fare”, ha detto un corrispondente della CBS News, “Ma è un vero peccato pensare che la divisione notizie sia una pedina di scambio in questo accordo più ampio”.
Almeno due dei principali dirigenti dell’azienda, Wendy McMahon e il produttore esecutivo di “60 Minutes” Bill Owens, hanno fatto presente ai superiori della Paramount Corporate che non credono che la causa debba essere risolta.
Tale concessione, infatti, non solo danneggerebbe l’immagine di uno dei programmi più rispettati della TV statunitense, ma demoralizzerebbe anche tutto lo staff che lavora al notiziario con dedizione e professionalità.