La diocesi cattolica romana di Brooklyn, è stata citata in giudizio da quattro persone che hanno dichiarato si essere state abusate sessualmente da alcuni sacerdoti durante la loro infanzia, tra gli anni ’60 e ’80.
Le cause legali, depositate la scorsa settimana, sostengono che i religiosi avrebbero sfruttato le loro posizioni di fiducia all’interno della Chiesa per abusi, in un luogo che avrebbe dovuto essere sicuro. I querelanti, ritengono l’Istituzione rea di non averli protetti, e di non aver portato alla luce le azioni commesse dai suoi rappresentanti.
Questi nuovi casi si aggiungono a un crescente numero di accuse contro la Chiesa cattolica, sia a livello locale che nazionale. Le denunce sono state presentate in base al Gender-Motivation Violence Act di New York City, che consente alle presunte vittime di citare in giudizio individui e istituzioni che le hanno danneggiate a causa del loro genere. La legge, che negli ultimi due anni ha permesso a molti abusati di intentare causa oltre la scadenza della prescrizione, si avvia a chiudersi e offre un’ultima opportunità a coloro che non erano pronti a chiedere giustizia in passato.
Gli avvocati della parte lesa hanno sottolineato che la diocesi di Brooklyn non solo non ha protetto i bambini, ma ha anche consapevolmente ignorato la sicurezza dei minori a favore della protezione dei soprusi. Tracey Cowan, uno degli legali che rappresenta i denuncianti, ha dichiarato che i sacerdoti coinvolti avevano un’influenza smisurata sui giovani, e che la comunità religiosa ha favorito il silenzio e l’occultamento dei reati anziché fare giustizia.
Parallelamente, le autorità civili e legali hanno continuato a esaminare le politiche della congregazione, spingendo verso l’adozione di misure più rigorose a protezione dei ragazzi e di altri gruppi vulnerabili. L’accordo con la diocesi prevede ora l’introduzione di un osservatore del clero con esperienza nelle forze dell’ordine e nella consulenza per garantire che vengano rispettate le politiche preventive contro gli abusi sessuali.