Harry il Duca di Sussex è di nuovo al centro di una battaglia legale sul suo visto per rimanere negli Stati Uniti. La Heritage Foundation, un think tank conservatore, ha riaperto la causa per ottenere la pubblicazione dei documenti relativi alla richiesta d’ingresso, sostiene che l’ex principe potrebbe aver fornito informazioni false riguardo all’uso di droghe.
La sentenza era stata archiviata lo scorso settembre, ma ora, con Donald Trump di nuovo alla presidenza, l’Istituto di Ricerca, ha deciso di riaprire il contenzioso, sperando che la nuova situazione politica possa giocare a loro favore. L’udienza è fissata per il 5 febbraio a Washington, DC, e il giudice Carl J. Nichols ha già convocato le parti per presentare i propri argomenti in tribunale.
La questione principale ruota attorno alle ammissioni che Harry avrebbe fatto nel suo libro di memorie Spare dove ha raccontato di aver usato stupefacenti come cocaina, marijuana e funghi psichedelici. Secondo Heritage Foundation, se Harry ha mentito su queste rivelazioni nella istanza di soggiorno permanente, potrebbe essere espulso dagli Stati Uniti.
Il rampollo, discendente della casa reale del Regno Unito, nel frattempo non può neppure contare sul supporto del neoeletto presidente Donald Trump che intervistato al riguardo dal quotidiano britannico Sundey Express ha dichiarato: “Non lo proteggerei. Questo sarebbe imperdonabile. Rimarrebbe da solo se dipendesse da me”. Le affermazioni rilasciate da “The Donald” sul principe, hanno alimentato ulteriori polemiche attorno alla vicenda.
L’esito di questa causa potrebbe avere ripercussioni importanti non solo sulla vita del Duca, ma anche sul sistema di immigrazione americano e sollevare dubbi su trasparenza e trattamento preferenziale nelle richieste di ingresso nel Paese.