Il neoeletto presidente americano Donald Trump, durante un intervento alla conferenza dei Repubblicani a Miami, in Florida, ha avanzato una proposta insolita: pagare una “piccola tassa” a paesi stranieri per esportare e far incarcerare i criminali recidivi che hanno commesso reati negli USA, con l’obiettivo di ridurre drasticamente le spese legate al sistema penitenziario.
Secondo “The Donald”, questo approccio rappresenterebbe una soluzione più economica rispetto al mantenimento dei detenuti nelle carceri federali o private, che ha definito “enormemente costose”.
“Se qualcuno è stato arrestato molte, molte volte, voglio che lasci il nostro suolo,” ha sottolineato, mentre spiegava che il piano consisterebbe nell’inviare tali soggetti in territori stranieri, dove sarebbero trattenuti a spese ridotte per il governo a stelle e strisce.
Trump ha paragonato questa iniziativa al sistema penale britannico del XVIII secolo, che trasferiva i prigionieri nelle colonie, prima in America e poi in Australia, come forma di esilio forzato. Il presidente ha inoltre precisato che questa soluzione richiederebbe però un’approvazione legislativa, ma ha espresso fiducia nella possibilità di ottenere i consensi necessari per implementarla.
Il progetto del magnate giunge nel contesto di una sua più ampia strategia volta al taglio delle spese pubbliche. Il suo nuovo “Dipartimento per l’efficienza del governo”, guidato dal fondatore di Tesla Elon Musk, ha già visto un risparmio di oltre 560 milioni di dollari attraverso la revisione di contratti e programmi federali.
Il politico ha chiarito che l’idea sarebbe distinta dagli sforzi per deportare i migranti irregolari con precedenti penali, iniziati con rinnovato vigore subito dopo il suo insediamento. Soltanto alcuni giorni fa il governo colombiano è stato costretto ad accettare voli di rimpatriati, sotto la minaccia di ulteriori dazi e sanzioni commerciali.
La retorica del presidente si è soffermata anche su casi estremi di recidività. “Ci sono persone”, ha ribadito, “che vengono arrestate 30, 35, persino 42 volte”, riferendosi a episodi di violenza come aggressioni a passanti e anziani. Trump ha quindi sostenuto che un approccio di “esilio temporaneo” potrebbe ridurre sensibilmente i crimini violenti.
“Lasciateli vivere altrove per un po’, vediamo se gli piacerà.”
Come molte delle iniziative introdotte dal leader dei GOP, anche questa è destinata a suscitare un ampio dibattito, sia per le sue implicazioni legali che per le potenziali conseguenze etiche e politiche.