Il Texas batte cassa. O almeno ci prova. Nel weekend, il governatore repubblicano Greg Abbott ha chiesto al governo federale di rimborsare lo Stato con 11,1 miliardi di dollari per tutte le spese affrontate per la difesa del confine meridionale, durante l’amministrazione Biden.
Abbott, che ha inviato delle lettere ai membri del Congresso statunitense, ha affermato che il “rifiuto di fare il proprio lavoro negli ultimi quattro anni” da parte dell’ex presidente democratico è stata la causa principale della crisi verificatasi presso la zona di frontiera in questione, estesasi poi nel resto del Paese.
Il governatore del GOP non ci è andato affatto per il sottile, dichiarando: “Le politiche del presidente Biden hanno lasciato il Texas e il resto degli Stati Uniti indifesi contro un’infiltrazione senza precedenti di criminali violenti, terroristi noti e altri attori stranieri ostili, come la pericolosa gang venezuelana Tren de Aragua”.
In mancanza di risposte federali in grado di risolvere o migliorare la questione al confine meridionale, Abbot negli ultimi anni è stato protagonista di alcune iniziative che, in un modo o nell’altro, hanno fatto discutere. Tra queste, vi è sicuramente l’operazione Lone Star, lanciata nel marzo 2021, con la quale è stata schierata la Guardia nazionale del Texas lungo i territori di frontiera tra Stati Uniti e Messico.

Nella sua richiesta di risarcimento, ha sottolineato che l’operazione ha portato all’arresto di oltre mezzo milione di immigrati clandestini, ha bloccato più di 140.000 tentativi illegali di ingresso negli Stati Uniti, ha effettuato più di 50.000 arresti penali, sequestrato più di mezzo miliardo di dosi letali di fentanyl, costruito più di 240 miglia di barriere di confine e istituito l’unica base della Guardia Nazionale lungo il confine con il Messico.
Secondo il governatore, inoltre, l’iniziativa ha ridotto l’immigrazione in Texas dell’87%. Abbott ha sottolineato che il raggiungimento di tale risultato ha avuto un costo elevato, superiore a 11,1 miliardi di dollari, provenienti dai contribuenti del suo Stato. “Sostanzialmente, il Texas è intervenuto laddove il governo federale si era rifiutato e, così facendo, ha protetto tutti gli americani dalle pericolose politiche del presidente Biden”, ha spiegato.
In questi ultimi anni, Abbott è stato spesso sotto la luce dei riflettori per alcune delle misure adottate per fermare le carovane di migranti al confine. Tra le decisioni più criticate prese dal governatore non si può non menzionare il posizionamento di circa 20 miglia di filo spinato lungo il Rio Grande, nei pressi della città di Eagle Pass.
Altrettanto contestata fu la scelta di posizionare delle barriere galleggianti nello stesso fiume, in modo da bloccare l’attraversamento del corso fluviale.