Quando si immagina un cambio di residenza, la mente corre subito a pacchi, scatole e stress organizzativo. Ma se il trasloco riguarda la Casa Bianca, le cose diventano assai più complesse. Mentre il presidente eletto e la sua famiglia giuravano, a Washington un esercito di camerieri e maggiordomi lavorava febbrilmente per preparare la residenza ufficiale: sistemare vestiti, mobili e rifornire il frigorifero con i cibi preferiti. Un’operazione da “missione impossibile” considerato che doveva essere completata in sole cinque ore.
Melania Trump, parlando del suo secondo trasferimento alla “White House”, ha raccontato con una punta di ironia che questa volta sarebbe stato tutto più facile. “So dove andrò, conosco le stanze, conosco il processo”, ha scherzato, mentre faceva riferimento a quanto già dovuto affrontato nel 2017.
La transizione tra le due famiglie presidenziali diviene un’alternanza tra efficienza e discrezione. Una volta che il presidente uscente e entrante lasciano insieme la dimora, il personale può entrare in azione. Inservienti e facchini iniziano a imballare gli oggetti personali, sotto un rigoroso piano di sicurezza e in orari prestabiliti. Mentre i Trump si preparavano a salire sul palco della cerimonia, altri iniziavano a sistemare i loro oggetti, facendo spazio a una nuova realtà.
Normalmente, la Casa Bianca viene ripulita, sanificata e riorganizzata in maniera profonda. La pulizia non riguarda solo l’aspetto esteriore, ma anche il comfort: le finestre vengono lavate, i tappeti rinnovati e i materassi sostituiti. Ogni camera, ogni bagno, ogni angolo deve rispecchiare la perfezione.
Questo insediamento ha aggiunto anche un nuovo dettaglio: la tradizione è stata rinnovata. A causa delle condizioni metereologiche, Trump ha deciso di rinunciare alla parata lungo Pennsylvania Avenue e trasformarla in una versione al coperto. Un segno di cambiamento che si riflette anche nel rapporto con la famiglia Biden: seppure l’incontro nello Studio Ovale sia avvenuto come da protocollo, non c’è stato alcun confronto fra le due first ladies.
Tra imballaggi, sistemazioni e scelte politiche, il giorno dell’inaugurazione rappresenta più di una cerimonia. È il momento in cui la dimora cambia ufficialmente volto, pur mantenendo intatto il suo splendore.