Sabato sera Donald Trump ha annunciato il lancio della cosiddetta “meme coin” $TRUMP, una forma di criptovaluta nota per la volatilità e le frodi in un mercato generale già famoso per entrambe. È solo l’ultima di una serie di azioni intraprese dal presidente eletto durante la campagna elettorale dello scorso anno e dopo l’elezione che hanno confermato il suo interesse nel settore delle criptovalute e la sua volontà di investirci con il governo.
La “meme coin” non è la sua prima incursione in questo ambiente, nonostante si fosse dichiarato scettico nel 2021. Trump ha lanciato una collezione di NFT (una criptovaluta digitale basata su immagini) nel dicembre 2022 a 99 dollari l’una, che è andata esaurita in poche ore, secondo quanto riferito, per un introito complessivo di 4,5 milioni di dollari. Se il mercato degli NFT è crollato, quelli di Trump hanno mantenuto il loro valore e ancora oggi valgono più del loro prezzo originale.
Il presidente eletto ha anche favorito la nascita di un’impresa crittografica, chiamata World Liberty Financial, lo scorso ottobre, un progetto di finanza decentralizzata che consente agli utenti di commerciare in una varietà di criptovalute sulla sua piattaforma. Trump e i suoi figli non sono proprietari né dipendenti della società, anche se vengono pagati per promuoverla. Secondo gli ultimi dati sulla World Liberty Financial, l’azienda sta affrontando una perdita di 4,8 milioni di dollari nelle sue partecipazioni in criptovalute.
La rete di connessioni attorno all’impresa crittografica del presidente eletto si fa sempre più intricata. Trump ha contribuito all’avvio della società con Steve Witkoff, un miliardario immobiliare di New York che è stato nominato inviato speciale in Medio Oriente. Quest’ultimo era presente anche all’incontro con il sindaco di New York Eric Adams, avvenuto venerdì scorso in Florida. Adams, che ad aprile dovrà affrontare un processo federale per corruzione, ha espresso il suo sostegno alle criptovalute. “Ricordate che avete riso di me quando ho avuto il mio Bitcoin per la prima volta – ha detto in una conferenza stampa il 3 dicembre dello scorso anno. – Chi sta ridendo ora? Andate a vedere il mio Bitcoin adesso. Ora vorreste averlo fatto”. Nella sua dichiarazione ufficiale sui colloqui con Trump, il sindaco non ha dichiarato la presenza di Witkoff né ha indicato che le criptovalute fossero parte della discussione.
Al di là dei suoi rapporti personali, Trump ha espresso la sua volontà di sostenere il settore delle criptovalute attraverso la forza del governo americano. Il presidente eletto ha nominato figure favorevoli in posizioni chiave del Gabinetto, come Paul Atkins, funzionario veterano della SEC noto per un approccio “laissez-faire” alla regolamentazione. Il finanziere della Silicon Valley David Sacks è stato scelto come “zar dell’A.I. e delle criptovalute”, secondo quanto riportato da più giornali. Sacks ha esercitato con successo pressioni sul governo federale affinché salvasse la fallita Silicon Valley Bank, dove aveva partecipazioni significative, dopo aver assunto in precedenza una posizione libertaria e rigida contro questa pratica in altri casi.
Bloomberg riporta che Trump è pronto a firmare un ordine esecutivo non appena sarà in carica per indicare le criptovalute una priorità politica dello Stato e raccomandare una stretta relazione di lavoro tra i funzionari governativi e l’industria. Le stesse fonti indicano che Trump aveva già dichiarato l’estate scorsa, durante la sua campagna elettorale, che se fosse stato eletto si sarebbe tenuto i circa 19 miliardi di dollari sequestrati dal governo federale ai criminali – un’altra mossa che potrebbe realizzare tramite un ordine esecutivo. Alcuni think tank che promuovono la criptovaluta incoraggiano il presidente eletto a spingersi oltre e ad acquistare altri Bitcoin come parte di una “riserva strategica” come i depositi governativi di petrolio e oro, ma una tale mossa richiederebbe probabilmente l’approvazione del Congresso.
Il valore della “meme coin” di Trump ha già subito forti oscillazioni nel corso del primo giorno di contrattazioni, scendendo fino a 40,72 dollari per token dopo aver raggiunto un massimo di circa 75 dollari questa mattina.