I miliardari Jeff Bezos, Sam Altman e Peter Thiel hanno deciso investire il loro denaro per inseguire il sogno dell’eterna giovinezza finanziando la ricerca per terapie che possano prolungare la vita con un business di 25 miliardi di dollari.
Piuttosto che arrendersi al naturale processo di invecchiamento cui tutti noi siamo sottoposti, questi imprenditori di successo vogliono provare ad opporsi all’inevitabile o almeno a rallentarlo, affidandosi alla scienza. Il trentanovenne Sam Altman CEO di OpenAI e Jeff Bezos fondatore di Amazon che ha compiuto sessanta anni, hanno finanziato già da qualche anno con milioni di dollari, i laboratori Retro Biosciences e Altos Labs che si occupano di ricerca biologica cellulare. Il cinquantasettenne cofondatore di PayPal Petrer Thiel, ha donato oltre 1 milione di dollari alla Methuselah Foundation, un ente di beneficenza biomedico che mira a trovare terapie efficaci anti-invecchiamento entro il 2030 e che ha collaborato anche con NASA per uno studio sulla crescita dei tessuti umani in laboratorio.
Queste ricerche si basano soprattutto su tecniche relative alla riprogrammazione cellulare e alla manipolazione genetica con l’obiettivo di intervenire sul processo di invecchiamento, pertanto richiedono molte risorse finanziarie per essere sostenute. Tuttavia, il sogno dell’eterna giovinezza richiede a questi finanziatori non solo un impegno economico notevole e a lungo termine ma anche il confronto con ostacoli di natura legale e etica. Finora, infatti la FDA Food and Drug Administration statunitense, non ha approvato alcun farmaco o terapia specifica per il trattamento dell’invecchiamento poichè non la considera una malattia, ma un processo naturale.
A proposito della ricerca sulla longevità condotta da Methuselah Foundation, il cofondatore e CEO dell’ente David Gobel ha detto al New York Post: ”Se puoi ringiovanire il midollo osseo, puoi ringiovanire qualsiasi cosa”. “E se riesci a ringiovanire il sangue gli effetti sulla salute daranno ottimi risultati”. Tuttavia, Gobel ha chiarito che gli ostacoli normativi sono il principale motivo per cui è molto difficile portare questo tipo di innovazioni scientifiche sul mercato.
Da un punto di vista etico la ricerca delle terapie per la longevità hanno sollevato diversi dubbi. In questo senso il Dott. Joshua Chodosh, direttore della Divisione di Medicina Geriatrica e Cure Palliative presso la NYU Grossman School of Medicine, ha puntualizzato che il problema fondamentale da considerare nel campo della ricerca sulla longevità è capire a chi sono rivolti e quando intervenire. ”Eppure, quando pensiamo alla durata della salute, sappiamo che non è relativa allo stato di un singolo organo”, ha detto Chodosh. “È un sistema molto complesso e la salute di un essere umano può interessare alcuni organi o anche tutti gli organi dell’intero corpo umano”. Secondo l’esperto inoltre l’invecchiamento è anche legato ai problemi ambientali, all’alimentazione non sana e all’inquinamento che se ridotti, sarebbero un valido aiuto per ridurre lo stress ossidativo che causa l’invecchiamento delle cellule.