Mentre Donald Trump continua a tenere lo sguardo fisso sulla Groenlandia, sostenendo teorie inverosimili circa la necessità degli USA di controllare questo territorio, suo figlio Donald Jr., nelle prossime ore, atterrerà proprio presso l’isolo controllata dalla Danimarca.
Il 47enne, durante il suo breve soggiorno, girerà dei video per il suo podcast, non incontrerà alcun funzionario governativo o personaggio politico locale.
“Ho sentito dire che la gente della Groenlandia è ‘MAGA’. Mio figlio, Don Jr, e vari rappresentanti, si recheranno lì per visitare alcune delle aree e dei luoghi più incredibili”, ha scritto nella serata di lunedì lo stesso presidente eletto, sul proprio profilo Truth, “La Groenlandia è un posto incredibile e la gente ne trarrà enormi benefici se e quando diventerà parte della nostra nazione. La proteggeremo e la custodiremo con cura da un mondo esterno molto crudele. Rendiamo la Groenlandia grande di nuovo!”.
Trump Jr è diventato un personaggio di spicco nel movimento politico del padre e ha fatto parte del suo team di transizione, aiutandolo a selezionare le persone che formeranno la futura amministrazione. Tuttavia, il 47enne ha ribadito di non voler entrare a far parte del nuovo governo, ma di restare una sorta di consulente esterno del leader MAGA.
Ora, stando a quanto riferito da una fonte anonima a conoscenza dei suoi programmi, una volta atterrato in Groenlandia, il figlio del presidente eletto si limiterà a girare dei filmati per il suo podcast “Triggered With Don Jr.”. Non tutti, però, sembrano credere a questa indiscrezione. Secondo alcuni media dell’isola, infatti, il primogenito di Trump incontrerà Erik Jensen, presidente del partito Siumut. Un’ipotesi che però non è stata ancora accertata.
Ciò che è certo, è che The Donald ha messo gli occhi sulla Groenlandia da molto tempo ormai. A fine dicembre 2024, Trump aveva affermato: “Ai fini della sicurezza nazionale e della libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d’America ritengono che la proprietà e il controllo della Groenlandia siano una necessità assoluta”. Durante il suo primo mandato da presidente, invece, aveva addirittura discusso di un possibile acquisto dell’isola.
In risposta alla dichiarazione di Trump di dicembre, il primo ministro locale, Múte B. Egede ha affermato: “La Groenlandia è nostra. Non siamo in vendita e non lo saremo mai”.
Ieri, sulla delicata vicenda è intervenuto anche Elon Musk, principale sostenitore del presidente eletto, che ha dichiarato su X: “Il popolo della Groenlandia dovrebbe decidere il proprio futuro e penso che voglia far parte dell’America!”.