Un annuncio destinato a segnare una svolta nella politica energetica americana: il presidente Joe Biden è pronto a vietare nuove trivellazioni offshore di petrolio e gas su circa 250 milioni di ettari di territorio costiero.
Una decisione che esclude la vendita di diritti di perforazione nelle acque dell’Atlantico, del Pacifico e nell’area orientale del Golfo del Messico. L’obiettivo è quello di tutelare permanentemente le comunità e gli ecosistemi marini dai rischi ambientali, come le fuoriuscite di combustibili, e allineare la legislazione agli impegni climatici.
“È un passo audace e necessario”, hanno riferito fonti vicine alla Casa Bianca, che hanno sottolineato come il presidente intenda garantire una protezione a lungo termine alle acque statunitensi. Tuttavia, Biden non chiuderà del tutto la porta alla produzione: le aree centrali e occidentali del Golfo del Messico, che attualmente forniscono il 14% del petrolio e gas del Paese, continueranno a essere disponibili per nuove concessioni.
La risoluzione sarà formalizzata lunedì e consoliderà le credenziali ambientaliste dell’amministrazione democratica uscente. Questa notizia arriva mentre si avvicina il cambio alla guida della “White House” e segna un ultimo sforzo per blindare le politiche di conservazione prima dell’arrivo di Donald Trump.
La scelta si basa su una legge federale del 1953, che consente al presidente di ritirare aree marine dai programmi di leasing senza possibilità di revoca immediata da parte dei successori. Anche se “The Donald” già in passato aveva tentato di annullare simili protezioni stabilite da Barack Obama, il suo tentativo venne respinto in tribunale nel 2019.
Joseph Gordon, rappresentante del gruppo ambientalista Oceana ha dichiarato: “Questa azione garantirà che le riserve del Golfo orientale e del Pacifico meridionale non siano sfruttate, rispettando il desiderio della maggioranza degli americani di limitare le trivellazioni offshore”.
Gli ecologisti e i legislatori democratici celebrano il provvedimento come una “vittoria epocale” nella lotta contro il cambiamento climatico, mentre i sostenitori dell’industria petrolifera avvertono che questo approccio potrebbe compromettere il vantaggio energetico degli Stati Uniti.
“Questa mossa è miope”, ha commentato Dustin Meyer dell’American Petroleum Institute, “mentre la domanda di energia cresce, limitare la produzione nazionale significa dipendere maggiormente dall’estero”.
Seppure la decisione di Biden non influirà sulle concessioni già in essere, e lascia comunque la possibilità di approvare nuove vendite di contratti di locazione nel Golfo centrale e occidentale, per le aree costiere protette, il messaggio è chiaro: il futuro punta alla preservazione.