Era un ex veterano dell’esercito statunitense Shamsud-Din Jabbar, 42 anni, texano di nascita, il presunto terrorista che nella notte di Capodanno, a bordo di un furgone, ha travolto la folla presente tra Canal Street e Bourbon Street a New Orleans, uccidendo almeno 15 persone.
Come affermato dalle autorità, all’interno del Ford F-150 Lightning EV, che l’uomo aveva precedentemente noleggiato, è stata ritrovata una bandiera dell’ISIS. Jabbar è morto poco dopo l’attentato, in seguito ad una sparatoria con la polizia.
Il 42enne aveva prestato servizio nell’esercito per più di dieci anni, ed è stato di stanza in Afghanistan dal 2009 al 2010, in qualità di specialista IT. Per il suo servizio in Afghanistan, Jabbar è stato insignito della medaglia Global War on Terrorism. Tuttavia, negli ultimi anni, la sua vita aveva preso una piega tutt’altro che semplice.
Nel 2012, la sua prima moglie divorziò da lui, facendogli causa per ottenere il mantenimento delle due figlie. Dopo la fine del secondo matrimonio, dal quale ha avuto un terzo bambino, nel 2022, invece, Jabbar accumulò più di 16.000 dollari di debiti per pagare le spese processuali e quelle per una seconda casa. Negli ultimi tempi, l’uomo risedeva presso uno squallido parco roulotte nella periferia di Houston, abitato per lo più da immigrati musulmani. All’esterno della propria fatiscente “dimora”, sono stati ritrovati diversi animali, come oche, galline e pecore, che pascolavano liberamente nell’area circostante.
Da giovane, l’uomo aveva avuto alcuni problemini con la legge. Nel 2002, infatti, venne condannato a nove mesi di libertà vigilata dopo essersi dichiarato colpevole di un’accusa di furto minore. Tre anni dopo è stato arrestato per guida con patente sospesa. Una volta arruolatosi, però, Jabbar sembrava essersi lasciato definitivamente alle spalle quel periodo.
I suoi vicini di casa, intervistati ieri poco prima dell’arrivo delle autorità federali, lo hanno descritto come una persona tranquilla, molto riservata e di poche parole. “Era piuttosto silenzioso”, ha detto uno dei residenti della zona, “camminava, salutava e basta”.
Dopo aver lasciato l’esercito, negli ultimi tempi il 42enne aveva lavorato presso la Deloitte, un’azienda di servizi di consulenza e revisione, in qualità di “specialista senior in soluzioni”. Sul suo profilo aziendale, Jabbar aveva citato tra i suoi interessi la caccia e la preghiera, riportando anche una breve traduzione dal Corano. In un video pubblicato su YouTube nel 2020 per la sua attività immobiliare, invece, l’ex militare si descriveva come un texano affidabile e degno di fiducia.
“Siamo scioccati nell’apprendere segnalazioni secondo cui l’individuo identificato come sospettato della strage a New Orleans avrebbe avuto qualche associazione con la nostra azienda”, ha comunicato la Deloitte nella giornata di ieri, “Come tutti, siamo indignati per questo vergognoso e insensato atto di violenza e stiamo facendo tutto il possibile per assistere le autorità nelle loro indagini”.