Icona controversa e affascinante della società internazionale, Jocelyn Wildenstein, soprannominata “Catwoman” per i suoi tratti felini ottenuti attraverso numerosi interventi di chirurgia estetica, è morta a Parigi a 84 anni, vittima di un’embolia polmonare. La notizia è stata annunciata dal compagno, Lloyd Klein, che ha descritto la perdita come “una tragedia immensa”.
Wildenstein, nata a Losanna il 7 settembre 1945, aveva conquistato la celebrità grazie alla sua trasformazione fisica, derivata da una chirurgia plastica estrema, costatale milioni di dollari. Nonostante il soprannome e le numerose critiche, aveva sempre negato di essere dipendente dai bisturi, sosteneva invece che i suoi lineamenti derivassero da una genetica familiare.
Dopo il matrimonio con Alec Wildenstein, un miliardario e mercante d’arte francese, sposato nel 1978 durante una fuga d’amore a Las Vegas, la donna era divenuta un volto familiare dell’elite newyorkese. L’unione della coppia, durata 21 anni, si era però conclusa bruscamente nel 1998 con un divorzio definito tra i più costosi della storia americana: un accordo infatti aveva garantito all’influencer circa 2,48 miliardi di dollari e un assegno annuale da 99,2 milioni.
Grazie all’ingente somma di denaro “catwoman” era riuscita a mantenere uno stile di vita sontuoso, ad acquistare tre appartamenti nella Trump Tower e frequentare eventi esclusivi. Risale al 2003, l’incontro con Lloyd Klein, stilista e compagno di lunga data, con cui si fidanzò nel 2017. La proposta era arrivata con un anello da 32 carati, simbolo di un amore che, nonostante lo scetticismo di molti, è durato oltre due decenni.
Con 1,1 milioni di follower su Instagram, la Wildenstein era diventata un simbolo della ricerca della perfezione estetica e del potere trasformativo degli interventi estetici. La sua vita, fatta di eccessi e glamour, ha suscitato dibattiti e ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo delle celebrità e della cultura pop.