Nei giorni scorsi un violento tsunami che ha colpito la costa del Perù, ha provocato devastazione e ha messo in ginocchio le comunità costiere. La Marina peruviana ha confermato la chiusura di 91 porti, mentre le onde, alte fino a quattro metri, hanno distrutto spiagge, barche da pesca e aree urbane lungo il litorale. Tra le zone più danneggiate ci sono Callao, Zorritos, Máncora e Cabo Blanco, dove le mareggiate hanno invaso moli e strade, costringendo molti residenti a rifugiarsi in territori più elevati.
A Piura e Tumbes, oltre cento pescatori sono rimasti bloccati in mare, incapaci di rientrare a causa delle condizioni proibitive. Dopo due giorni alla deriva, la Marina è riuscita a trarne in salvo 30 intrappolati al largo del confine settentrionale del Paese. Tuttavia, molte imbarcazioni sono ancora fuori, senza un piano di recupero organizzato dalle autorità portuali.
Secondo il capitano della Marina Enrique Varea, le onde che stanno flagellando il Perù hanno avuto origine a migliaia di chilometri di distanza, vicino al litorale statunitense. I vortici che continuano a infierire si sarebbero formati a causa di un vento persistente che soffia sulla superficie dell’oceano.
Le immagini trasmesse dai media locali mostrano piazze pubbliche e moli sommersi, con barche affondate e cittadini costretti ad abbandonare le loro abitazioni. Anche nel vicino Ecuador, il Segretariato nazionale per la gestione del rischio ha confermato disagi e il decesso di una persona nella città costiera di Manta, ritrovata senza vita dai vigili del fuoco.
Il comune di Callao, vicino a Lima, ha deciso di chiudere diverse spiagge e vietare la navigazione alle barche turistiche e ai pescatori. Le autorità della Direzione dell’Idrografia e Navigazione della Marina hanno avvertito che il fenomeno potrebbe persistere fino a gennaio 2025.
Seppure la situazione rimane critica, le forze dell’ordine continuano a monitorare l’evoluzione dell’evento e invitano la popolazione a seguire le raccomandazioni di sicurezza: il ritorno alla normalità però sembra ancora lontano.