Secondo i soccorsi in azione all’aeroporto internazionale di Muan in Corea del Sud, sono solo due i sopravvissuti dello sconvolgente incidente di un Boeing della compagnia low-cost Jeju Air che si è schiantato prendendo fuoco durante un atterraggio di emergenza. A bordo dell’apparecchio in arrivo da Bangkok c’erano 181 persone. I morti sono 179. Trentadue autopompe e diversi elicotteri sono stati impiegati per contenere l’incendio. Sul posto sono stati inviati circa 1.560 vigili del fuoco.
Le squadre di soccorso continuano a cercare tra i rottami, fra i corpi all’interno della fusoliera. I due sopravvissuti, due membri dell’equipaggio, un uomo e una donna, che sedevano sugli sgabelli di coda, sono stati estratti dalle lamiere e stanno ricevendo cure in un ospedale vicino.
L’aereo, un Boeing 737-800 che operava come volo 7C2216 da Bangkok, ha tentato un “belly landing” o atterraggio “di pancia”, cioè senza il carrello che non si è aperto, intorno alle 9:03 ora locale. I testimoni hanno riferito di aver sentito dei forti rumori prima che l’apparecchio colpisse il muro di cinta dell’aeroporto, rompendosi in due parti ed esplodendo in fiamme. L’emittente locale MBC ha trasmesso un filmato che mostra una vampata di fuoco sotto l’ala destra, che ha fatto pensare a un impatto con un volatile mentre l’aereo era in fase di discesa.
Le squadre di soccorso hanno diviso il luogo dell’incidente in tre zone lungo la carcassa dell’aereo. Tuttavia, i funzionari dei vigili del fuoco hanno detto quasi subito alle famiglie, durante un briefing nel terminal dell’aeroporto, che le possibilità di sopravvivenza per i passeggeri dispersi erano “virtualmente nulle” a causa della gravità dell’incidente e dell’incendio feroce e immediato che ha avvolto l’apparecchio.
Secondo i media locali, molti dei passeggeri erano famiglie di ritorno dalle vacanze natalizie in Thailandia. A bordo, 175 passeggeri (173 sudcoreani e due thailandesi) e sei membri dell’equipaggio.
Un alto funzionario del Ministero dei Trasporti sudcoreano, Joo Jong-wan, ha dichiarato che sono stati recuperati i dati di volo e le registrazioni delle conversazioni in cabina di pilotaggio contenuti nella scatola nera dell’aereo. Questi elementi saranno analizzati da esperti governativi per indagare sulle cause dell’incidente e dell’incendio. Un team degli Stati Uniti assisterà le autorità sudcoreane nelle indagini sull’incidente, come confermato domenica in una dichiarazione del National Transportation Safety Board (N.T.S.B.). Il team americano includerà membri della Federal Aviation Administration (FAA) e della Boeing, l’azienda costruttrice dell’aereo precipitato.
Sembra inoltre che si tratti del primo incidente mortale per Jeju Air, una compagnia aerea low-cost sudcoreana fondata nel 2005, che opera voli verso decine di paesi in Asia.
Due giorni prima dell’incidente, l’aereo coinvolto era in volo da Jeju, un’isola della Corea del Sud situata a sud del continente, diretto a Pechino. Tuttavia, era stato costretto a dirottare verso Seul a causa di un’emergenza medica a bordo, e non per problemi tecnici, secondo quanto riferito dal Corpo di Polizia dell’Aeroporto Internazionale di Incheon e dal sito di monitoraggio dei voli Flightradar24.