Con il 1° gennaio 2025 farà il suo ingresso nel mondo, la Generazione Beta e rispetto alle precedenti, sarà già pronta a iniziare un’epoca fortemente influenzata dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale.
Secondo il demografo Mark McCrindle, i bambini che nasceranno in questo periodo saranno anche interessati da sfide globali come il cambiamento climatico, la rapida urbanizzazione e le migrazioni di massa. “La sostenibilità non sarà più una preferenza”, ha sottolineato, “ma una vera aspettativa”.
I nuovi nati che saranno figli dei Millennials più giovani e della Gen Z più anziana, cresceranno in un contesto post-pandemia che avrà profondamente segnato le loro famiglie. Come ha osservato Jason Dorsey, autore e ricercatore generazionale, la chiusura delle scuole e l’isolamento sociale legati al Covid-19, per loro saranno solo un ricordo appreso dai libri di storia.
Come la Generazione Alpha estesa dal 2010 al 2024, i Beta saranno strettamente interconnessi e con un livello di integrazione ancora maggiore faranno affidamento sull’intelligenza artificiale non solo per risolvere problemi, ma anche per interagire quotidianamente con l’universo che li circonda.
Oltre alla tecnologia, questa generazione crescerà con una maggiore consapevolezza dell’impatto climatico sull’ambiente, una tematica che avrà conseguenze dirette sulle loro vite. La Generazione Beta erediterà un mondo in rapida evoluzione, e dovrà affrontare sfide inedite con strumenti che le generazioni passate potevano solo immaginare. Sarà compito loro trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e sostenibilità, mentre crescono in un contesto globale sempre più complesso.
Nonostante l’entusiasmo nel delineare i tratti distintivi delle nuove generazioni, alcuni esperti tuttavia mettono in guardia dall’eccessiva semplificazione che queste etichette possono comportare. Il Pew Research Center, un’organizzazione americana senza scopo di lucro che fornisce informazioni su questioni sociali, opinione pubblica e tendenze demografiche, ha recentemente ridimensionato l’uso delle categorie generazionali, sostiene che fattori come razza e classe sociale influenzino maggiormente le esperienze condivise di un gruppo.