L’esercito israeliano ha lanciato una serie di attacchi aerei sullo Yemen, colpendo “obiettivi militari” del gruppo ribelle Houthi, sostenuto dall’Iran. Nell’aeroporto internazionale di Sanaa, capitale del paee, ha rischiato di essere colpito anche il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, come lui stesso ha scritto su X.
Il bombardamento è avvenuto secondo Israele in risposta al lancio di missili Houthi che “ci ha ripetutamente attaccato”.
Almeno 3 persone sono state uccise e altre 14 ferite, secondo i media gestiti dagli Houthi: le bombe sull’aeroporto internazionale della capitale Sanaa hanno ucciso almeno due persone. Un video dall’interno dell’aeroporto mostra persone in preda al panico che corrono fuori dal terminal.
“Mentre stavamo per imbarcarci sul nostro volo da Sanaa, circa due ore fa, l’aeroporto è stato sottoposto a un bombardamento aereo. Uno dei membri dell’equipaggio del nostro aereo è rimasto ferito”, ha scritto Tedros Adhanom Ghebreyesus su X. “La torre di controllo del traffico aereo, la sala partenze – a pochi metri da dove ci trovavamo – e la pista di decollo sono state danneggiate”, ha aggiunto, aggiungendo che la missione deve aspettare che i danni all’aeroporto vengano riparati prima di poter partire. Il capo dell’OMS aggiunge che lui e i suoi colleghi sono al sicuro e invia “sentite condoglianze” ai parenti di coloro che hanno perso la vita nell’attacco, una frase che rappresenta una non celata critica a Israele.
Il capo dell’OMS e i suoi colleghi si trovavano in Yemen per negoziare il rilascio dei detenuti del personale delle Nazioni Unite e valutare la situazione sanitaria e umanitaria del Paese. “Continuiamo a chiedere il rilascio immediato dei detenuti”, si legge infatti nel post.
La nuova ondata di attacchi aerei israeliani sullo Yemen avviene in un contesto di crescenti tensioni regionali per la guerra di Israele a Gaza. Gli attacchi hanno preso di mira diversi siti strategici del paese, tra cui il porto di Al-Hudaydah, nello Yemen occidentale. Israele ha colpito anche due centrali elettriche e porti chiave controllati dagli Houthi, che secondo lo Stato ebraico sarebbero stati usati per “contrabbandare armi iraniane” e per permettere a funzionari iraniani di entrare nel Paese. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, poco dopo i raid ha dichiarato che continuerà a colpire l’“asse del male iraniano”. L’Iran ha descritto gli attacchi come una “violazione della pace e della sicurezza internazionale”.