Quarant’anni di attività, il primo annuncio di bancarotta un aano fa, oggi l’addio definitivo. Il colosso Party City, dedicato solo alle feste, ha annunciato la chiusura definitiva durante una riunione aziendale, secondo quanto riportato da CNN. L’amministratore delegato Barry Litwin ha comunicato che i dipendenti non riceveranno l’indennità di licenziamento.
Il motivo principale della chiusura è stata l’inflazione, che ha innalzato i costi, un calo delle vendite generale dovuta alla concorrenza dei grandi retailer come Amazon e Walmart, ha spiegato l’AD durante la riunione. “Questo è senza dubbio il messaggio più difficile che abbia mai dovuto trasmettere. È importante che sappiate che abbiamo fatto tutto il possibile per evitare questo risultato. Ma dobbiamo avviare subito un processo di liquidazione”.
La sede principale in New Jersey ha chiuso un paio di settimane fa senza preavviso scatenando la rabbia dei dipendenti. La direzione non aveva menzionato alcun potenziale problema finanziario alle ultime riunioni. Alcuni negozi hanno chiuso il 20 dicembre. Altri rimarranno aperti fino al 28 febbraio, come gli ultimi dieci presenti a New York – due nel Queens, a Manhattan e a Staten Island, uno nel Bronx e tre a Brooklyn.
Nel 2021, l’azienda contava almeno 6.400 dipendenti a tempo pieno e 10.100 part-time. Negli Stati Uniti aveva oltre 800 negozi, ma negli ultimi due anni ne ha chiusi più di 80, dopo aver dichiarato bancarotta a gennaio 2023 a causa 1,7 miliardi di debito. Lo scorso luglio, per riprendersi Litwin era stato assunto come amministratore delegato e aveva cominciato subito a lavorare al debito riuscendo a uscire dallo stato di bancarotta. Tuttavia, mancavano ancora 800 mila dollari da saldare senza successo.