La magia del Natale a Magdeburgo, nel land orientale della Sassonia Anhalt, in Germania, si è trasformata in orrore quando una BMW scura si è schiantata contro la folla che gremiva il mercatino natalizio nella piazza principale della cittadina. Il bilancio è tragico: cinque morti, tra cui un bambino, e oltre 200 feriti, di cui decine in gravi condizioni. L’autore del gesto, un medico saudita di 50 anni residente a Bernburg, che secondo le autorità era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, è stato arrestato subito dopo l’accaduto.
L’attacco è avvenuto poco dopo le 19, in un momento di massima affluenza. Testimoni descrivono scene di panico, quando la vettura, noleggiata poche ore prima, ha percorso circa 400 metri tra la folla prima di arrestarsi contro alcuni banchetti.
La polizia ha subito messo in sicurezza l’area, mentre gli artificieri hanno esaminato l’auto e il bagaglio ritrovato al suo interno. Gli inquirenti ritengono che si possa parlare di un attentato terroristico.
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Madgeburgo assieme al governatore del Land di Sassonia-Anhalt, Reiner Haseloff; vestiti di nero hanno visitato in silenzio il luogo dell’attacco con la ministra dell’Interno, il ministro dell’Ambiente e il ministro dei Trasporti. Scholz si è rivolto ai giornalisti dicendosi preoccupato per le condizioni dei feriti, prima di partecipare a una commemorazione in Duomo.
A seguito della tragedia, le misure di sicurezza sono state aumentate nei mercatini di Natale di tutta la Germania. A Lipsia, Halle e Berlino sono stati dispiegati ulteriori agenti, e in alcune città si è stato deciso di chiudere anticipatamente i mercati o di sospendere la musica in segno di lutto.
Saudita, medico psichiatra, in Germania dal 2006, attivo nell’assistenza ai rifugiati, ma da ateo e con un’ideologia anti-Islam, tanto da essere un sostenitore del partito di estrema destra tedesco AfD: di Taleb Jawad Hussein Al Abdulmohsen circola la foto di un passaporto saudita scaduto nel 2012. “Sono il critico più aggressivo dell’Islam”, disse in un’intervista alla Faz nel 2019. Abdulmohsen che appare molto attivo anche sui social: ha fondato e gestito il sito wearesaudis.net il cui scopo – spiegò lui stesso alla Bbc sempre nel 2019 – è quello di aiutare i rifugiati a ottenere asilo, in particolare ex musulmani che temono persecuzioni nel loro Paese. In home page ora campeggia la scritta in arabo e inglese: “Mio consiglio: non chiedere asilo in Germania”. In altre interviste accusò la Germania di accogliere islamisti e rifiutare l’asilo ai rifugiati anti-islamici. Alcuni osservatori suggeriscono che a Magdeburgo abbia agito per far ricadere la colpa – e quindi sollevare lo sdegno dei tedeschi prossimi alle elezioni – sui musulmani. L’uomo, 50 anni, sarebbe inoltre ricercato in Arabia Saudita con diverse accuse tra cui terrorismo e traffico di ragazze minorenni, ma la Germania ne avrebbe rifiutato l’estradizione.
L’attentato di Magdeburgo si inserisce in un clima di tensione crescente. In Europa con misure di sicurezza, già ai massimi livelli dopo la strage di Hamas del 7 ottobre, dove eventi pubblici, aeroporti e luoghi di aggregazione vengono presidiati con particolare attenzione. Rappresenta anche un evento che impatta sulla campagna elettorale lampo che porterà alle politiche anticipate il prossimo 23 febbraio, un voto dove il partito di estrema destra AfD (Alternative für Deutschland) spera di fare il pieno di voti.
“Scholz dovrebbe dimettersi immediatamente. Incompetente idiota”, ha scritto su X Elon Musk attaccando duramente il cancelliere tedesco in seguito all’attentato di Magdeburgo. Il commento del futuro consigliere di Donald Trump è arrivato poche ore dopo l’endorsement al partito di estrema destra AfD, che Musk ha definito “l’unica speranza per salvare la Germania”.
La strage di Magdeburgo riporta alla mente il terribile attentato del 19 dicembre 2016 a Berlino, quando Anis Amri, un tunisino legato al fondamentalismo islamico, fendette la folla con un camion fra le bancarelle del mercatino natalizio di Breitscheidplatz. L’attacco provocò 13 morti e 56 feriti, lasciando un segno indelebile nella memoria collettiva tedesca.
L’aggressione ha suscitato una forte condanna a livello politico e internazionale. Anche la premier italiana Giorgia Meloni ha espresso la propria vicinanza al popolo tedesco, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza dei cittadini europei. Sia il Regno Unito, che gli Stati Uniti si sono messi a disposizione per fornire assistenza, mentre l’Arabia Saudita e la Lega Musulmana Mondiale hanno condannato fermamente l’accaduto.
Il mondo dello sport tedesco non è rimasto indifferente: la Lega Calcio ha annunciato un minuto di silenzio e nastri listati a lutto durante le partite del weekend. Il Bayern Monaco, in segno di rispetto, ha cancellato la tradizionale festa di fine anno.