Nonostante le crescenti preoccupazioni sugli effetti che l’uso incessante di social media e smartphone può avere sulla salute mentale, un recente sondaggio dell’Istituto di ricerca Pew Research Center ha messo in evidenza un fenomeno preoccupante: quasi la metà degli adolescenti americani tra i 13 e i 17 anni afferma di essere online “quasi costantemente”.
Con la tecnologia che permea ogni aspetto della vita quotidiana, i giovani non solo sono più connessi che mai, ma mostrano anche preferenze sempre più decise per piattaforme digitali interattive e visive.
Tra queste, YouTube si conferma la più popolare, con il 90% dei teen ager che la frequentano regolarmente, nonostante un lieve calo rispetto all’anno precedente. Altre app come TikTok, Instagram e Snapchat mantengono una presenza forte, con circa il 60% degli adolescenti che le utilizzano. Facebook invece ha registrato un significativo declino, con solo il 32% dei teen-ager che lo usano oggi, rispetto al 71% di dieci anni fa.
L’analisi delle abitudini digitali dei ragazzi evidenzia una chiara evoluzione nelle preferenze: i giovani si orientano quindi sempre di più verso piattaforme che favoriscono contenuti interagenti, in un panorama che si allontana dalla staticità.
TikTok,, nonostante una leggera flessione, resta comunque uno dei social più gettonati, e dimostra come i ragazzi spostino la loro attenzione verso applicazioni che offrono video brevi e virali, alimentando un ciclo continuo di interazione e intrattenimento.
Il sondaggio, che ha coinvolto oltre 1.300 giovani negli Stati Uniti, solleva però interrogativi su come questa connessione costante influenzi il benessere psicologico. Se da un lato l’accesso a internet offre opportunità di apprendimento e socializzazione, dall’altro fa aumentare la preoccupazione per gli effetti negativi che l’esposizione prolungata può avere.
I dati mostrano che circa il 15% degli adolescenti dichiarano di usare YouTube quotidianamente, e il 16% è attivo su TikTok con la stessa frequenza.
Le ragazze, in particolare, sono più presenti in quest’ultima, mentre i coetanei sembrano preferire la prima. Tutto ciò evidenzia una differenza nelle modalità di interazione con i contenuti online. La ricerca ha inoltre rivelato che anche un quarto degli adolescenti neri e ispanici utilizza TikTok in maniera esponenziale, a fronte dell’8% dei coetanei bianchi, suggerendo che le preferenze digitali possano variare anche in base all’origine etnica e sociale.
Anche WhatsApp ha visto un aumento dell’uso, passando dal 17% al 23%, altre piattaforme come X (ex Twitter) e Reddit continuano a perdere terreno. Pure X ha subito una delle flessione importante, con solo il 17% degli adolescenti che ora la utilizzano, rispetto al 23% del 2022, anno dell’acquisizione da parte di Elon Musk.
Questi dati arrivano in un momento in cui i paesi di tutto il mondo stanno cercando di capire come gestire gli effetti dei social media sulla salute umana. L’Australia ha recentemente introdotto leggi che vietano ai bambini sotto i 16 anni di accedere ai social network, mentre gli esperti continuano a dibattere sulle migliori soluzioni per tutelare da rischi di isolamento sociale.