Le deportazioni di massa di immigrati clandestini promesse più volte dal presidente eletto, Donald Trump, inizieranno a Chicago. Lo ha annunciato, in settimana, Tom Homan, il nuovo “zar” delle frontiere scelto dal tycoon per portare avanti l’operazione in questione.
Nel corso di una festa organizzata dal Law and Order PAC e dal Northwest Side GOP Club, quest’ultimo ha affermato: “Chicago è nei guai perché il suo sindaco e il suo governatore fanno schifo”. Subito dopo, ha spiegato che le deportazioni partiranno proprio da Windy City, chiedendo al primo cittadino Brandon Johnson e al governatore JB Pritzker di essere propensi a collaborare.
“Se il sindaco di Chicago non vuole aiutarci, può farsi da parte”, ha detto Homan alla folla, “Ma se ci ostacola o nasconde consapevolmente un immigrato clandestino, lo perseguirò”.
Lo zar delle frontiere ha inoltre promesso che gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement arriveranno in città non appena il presidente eletto prenderà possesso della Casa Bianca. “Il 21 gennaio, vedrete un sacco di agenti dell’ICE nella vostra città alla ricerca di criminali e membri delle gang”, ha detto il fedelissimo di Trump, “Contateci. Accadrà”.
Naturalmente, le affermazioni, quasi minatorie, di Homan hanno suscitato numerose reazioni. Se da un lato diversi repubblicani hanno ascoltato con soddisfazione le sue parole, dall’altro lo stesso non può per alcuni democratici.
In particolare, sul suo discorso è intervenuta la deputata dell’Illinois Delia Ramirez, che ha affermato: “Cercheranno di colpire le comunità che capiscono che gli immigrati hanno contribuito alla nostra economia. Chicago è tra queste”. La rappresentante ha inoltre dichiarato di essere disposta a lottare insieme al governatore Pritzkerdi ed al sindaco Johnson, con l’intento di garantire il mantenimento delle pratiche costituzionali.
Chicago, d’altronde, dispone dello status di città santuario. “Nello stato dell’Illinois, proteggiamo le nostre comunità di immigrati”, ha affermato.
Tuttavia, non tutti in città la pensano come la deputata democratica. Il consigliere comunale Nicholas Sposato, ad esempio, che era presente al discorso di Homan, ha dichiarato: “È stato chiarissimo: stanno dando la caccia prima di tutto all’elemento criminale. E non sono molto contenti del fatto che il nostro governatore e il nostro sindaco proteggano questi criminali”.