Negli Stati Uniti, l’ombra del lavoro minorile si estende sugli impianti industriali e sulle catene di montaggio, come rivelato dalle recenti indagini del Dipartimento del Lavoro. L’ultimo caso emerso coinvolge circa 12 bambini impiegati in turni notturni presso l’impianto Seaboard Triumph Foods a Sioux Falls, in Iowa.
Mentre altri giovani lavoratori, assunti dall’appaltatore di servizi igienico-sanitari Qvest, in Oklahoma, avrebbero operato in condizioni estreme utilizzando detergenti corrosivi su macchinari pericolosi.
Tra il 2019 e il 2023, i minori avrebbero disinfettato attrezzature come seghe a nastro e spaccateste, strumenti noti per l’alto rischio di lesioni. Michael Lazzeri amministratore regionale del DOL, ha evidenziato come i cambi di gestione non abbiano interrotto tali violazioni. Secondo i dati del Dipartimento, nell’anno fiscale 2024 sono state individuate oltre 4.000 violazioni delle normative, che hanno coinvolto giovani lavoratori in tutta la nazione.
Il fenomeno ormai ben radicato interessa sempre più stabilimenti e aziende. In Virginia, un’ulteriore indagine ha rivelato come la società Fayette Janitorial Services avesse assunto diversi ragazzini per lavorare presso gli impianti di Perdue Farms, dove un 14enne poi è rimasto gravemente ferito.
Persino negli stati del Midwest e del Sud, dalle segherie del Wisconsin alle industrie dell’Alabama, gli investigatori continuano a scoprire casi di minori impiegati illegalmente in lavori pericolosi. Una pratica ricorrente riguarda anche l’impiego di bambini migranti non accompagnati, arrivati in America in cerca di sicurezza e futuro, ma sfruttati in lavori usuranti.
Le imprese coinvolte vengono colpite esclusivamente da multe modeste. Qvest, infatti, è stata condannata a pagare 171.919 dollari in sanzioni civili, una cifra minima rispetto alla gravità delle accuse a suo carico.
Nonostante l’impegno del DOL e di alcuni stati, come il Massachusetts, che ha recentemente sanzionato diverse catene di ristoranti per aver impiegato minorenni oltre i limiti legali, gli abusi persistono. Gli esperti continuano a chiedere misure più severe e sistemi di monitoraggio maggiormente efficaci per prevenire lo sfruttamento dei più vulnerabili.