La recente vittoria di Donald Trump alle urne, ha messo sul chi va là, tra gli altri, alcuni dei più grandi imprenditori al mondo. Stiamo parlando di giganti come Jeff Bezos, Sam Altman e Bill Gates, preoccupati, in particolare, di poter essere presi di mira dal loro principale rivale, nonché persona vicinissima al presidente eletto, Elon Mask.
Dopo essere stato uno dei principali sostenitori del tycoon, ed aver investito circa 200 milioni di dollari nella sua campagna elettorale, nelle ultime settimane il 53enne è stato spesso definito come “presidente ombra”, o addirittura “First Buddy”.
Con Trump alla Casa Bianca, Musk dirigerà il nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa, ma soprattutto avrà un potere senza precedenti. Elon, infatti, non solo ha un controllo significativo su come le sue sei aziende, tra cui Tesla, X e SpaceX, interagiscono con il governo federale, ma potrebbe anche influenzare il trattamento dei suoi “nemici” da parte dell’amministrazione entrante.
Un fattore che preoccupa notevolmente i suoi avversari, che in questi anni hanno visto crescere le sue immense fortune. Basti pensare, che nell’ultimo decennio la sola SpaceX ha ottenuto oltre 15 miliardi di dollari in contratti federali. Ora, la sua influenza andrà ben oltre il DOGE, che capitanerà insieme a Ramaswamy. Musk è infatti diventato la figura principale dell’entourage di Trump.
Dopo la vittoria delle elezioni, l’uomo più ricco del mondo soggiorna regolarmente a Mar-a-Lago, quartier generale del tycoon in Florida, partecipa alle chiamate del presidente eletto con i leader mondiali, come Volodymyr Zelensky e Sundar Pichai, CEO di Alphabet, e promuove pubblicamente le nomine riguardanti agenzie federali che potrebbero avere un impatto sulle sue stesse aziende, come dimostra anche la scelta di Brendan Carr alla guida della Federal Communications Commission.
Nel frattempo, molti imprenditori che competono con le aziende di Musk sono titubanti a parlare pubblicamente contro di lui, in quanto temono di poter subire ritorsioni importanti. Le persone che hanno lavorato con il 53enne, inoltre, affermano che quest’ultimo trae energia dall’idea di avere nemici. Lo stesso Elon, una volta, scrisse su X: “A volte penso che la mia lista di nemici sia troppo corta”.
Negli anni, Musk ha spesso portato i suoi principali rivali in tribunale, esponendoli al contempo a delle vere e proprie “Shitstorm” sul suo social network. Bill Gates, ad esempio, è finito nella lista dei nemici del patron di X quando ha piazzato una scommessa sulle azioni di Tesla, puntando sul fatto che un eccesso di auto elettriche avrebbe fatto crollare il prezzo della società automobilistica di Musk. “E’ stato molto cattivo con me”, ha raccontato Gates, “Ma è super cattivo con tante persone, quindi non puoi prenderla troppo sul personale”.
Nel 2022, il CEO di Tesla prese invece di mira gli inserzionisti che decisero di revocare le loro pubblicità dall’ex Twitter, portandoli in tribunale. Nel 2023, fu il turno di Mark Zuckerberg, patron di Meta, sfidato addirittura da Elon a combattere in un incontro di MMA.
Negli anni, anche il rapporto con Jeff Bezos, proprietario di Amazon, è stato spesso contraddistinto da diverse tensioni. Nel 2021, ad esempio, la società spaziale di Bezos, Blue Origin, ha presentato una causa contro il contratto da 2,9 miliardi di dollari di SpaceX con la NASA, per lo sviluppo di un lander in grado di riportare l’agenzia sulla luna. Per l’occasione, Elon ribattezzò l’azienda del proprio rivale con il nome di “Sue Origin”.
Ora, con Musk che è diventato il braccio destro di Trump, i suoi principali rivali temono che l’uomo più ricco del mondo vedrà crescere ulteriormente il suo immenso patrimonio, il tutto, naturalmente, a loro discapito.