Non sono mancati i momenti di tensione nel corso della tradizionale parata di Macy’s, a New York, in occasione del giorno del Ringraziamento. Per il secondo anno di fila, infatti, tra le numerosissime persone presenti tra le strade della Grande Mela, vi erano anche i manifestanti pro-Palestina.
Un gruppo di attivisti è entrato in azione poco dopo le 9, tentando di fermare la parata nel momento in cui stava sfilando l’enorme pallone di Ronald McDonald. I manifestanti hanno creato un cordone lungo la strada, tentando di fermare il corteo celebrativo, ed hanno esposto alcuni striscioni che riportavano le scritte “Non festeggiate il genocidio” e “Embargo sulle armi adesso!”.
Prima dell’intervento della polizia, alcuni cittadini hanno provato ad allontanare i pro-Pal, per consentire così la ripresa della manifestazione, svoltasi sotto la pioggia battente. “Andate via da qui, andate all’inferno”, ha gridato più di una persona in direzioni degli attivisti. Prima che la situazione potesse degenerare, sono intervenuti gli agenti della NYPD, scagliatisi contro il gruppetto di manifestanti, che a loro volta continuavano ad urlare “Palestina Libera!”.
Alcuni di loro sono stati scaraventati a terra dagli agenti, con la faccia contro l’asfalto, prima di essere ammanettati e portati via. Altri, invece, più “collaborativi”, sono stati semplicemente tirati su e condotti al One Police Plaza. Complessivamente, sono state 25 le persone a finire in manette. Stando a quanto riferito dai media, gli attivisti non facevano parte di alcuna associazione in particolare: si trattava infatti di “un gruppo autonomo anti-genocidio”.
Le proteste di quest’anno sono state meno violente rispetto a quelle del 2023, quando furono oltre 40 i manifestanti pro-Pal a finire in manette, dopo aver tentato di fermare la parata del Thanksgiving. Le autorità newyorkesi sapevano che gli attivisti sarebbero potuti tornare anche stavolta. Lo stesso sindaco Eric Adams, però, in settimana aveva dichiarato: “Non riusciranno a fermare l’evento”.
“Interrompere la parata del Ringraziamento per protestare contro un conflitto all’estero è irrispettoso e non serve a nulla”, ha invece affermato Kayla Mamelak, portavoce di City Hall.
Prima di raggiungere l’evento principale del Thanksgiving newyorkese, ieri i manifestanti hanno esposto degli striscioni lungo il ponte di Queensboro, sui cui vi era scritto: “Liberate la Palestina, Liberate tutti”. Il gruppetto di attivisti ha anche rilasciato un comunicato, pubblicato dalla giornalista indipendente Talia Jane su X, nel quale ha affermato: “Durante la festa in cui questo impero fascista ricorda il suo primo, ma non ultimo, genocidio, l’unica soluzione resta l’Intifada globale”.