Il co-fondatore di Microsoft, Bill Gates, ha recentemente espresso la sua disponibilità a rinunciare al 62% del proprio patrimonio nell’ambito di una proposta di tassazione più equa per i miliardari.
Durante la docuserie Netflix “What’s Next? The future with Bill Gates”, il magnate ha approfondito la questione della disparità di ricchezza e ha suggerito un modello fiscale in cui i più facoltosi potrebbero contribuire in misura maggiore alla società.
Con un patrimonio netto stimato intorno ai 139 miliardi di dollari, secondo la rivista statunitense Forbes, Gates avrebbe definito “peculiare” l’esistenza dei milionari, mettendo in evidenza quanto la grande opulenza possa risultare eccessiva e difficilmente utilizzabile in una sola vita. “Vuoi che quei soldi vengano restituiti alla collettività”, ha sottolineato l’imprenditore, “non solo consumati”. Seppure non abbia esplicitamente dichiarato di considerarsi “troppo ricco”, Gates ha sottolineato l’importanza di un sistema fiscale progressivo, in cui chi possiede di più dovrebbe essere disposto a cedere parte dei propri introiti.
Durante l’intervista, l’informatico ha fatto riferimento a una discussione avuta con il senatore del Vermont Bernie Sanders, uno dei principali sostenitori di una tassazione più elevata per i miliardari. Pur concordando sull’opportunità di aumentare le imposte, il programmatore ha espresso una visione più moderata rispetto al politico e ha sottolineato che non renderebbe “illegale” possedere miliardi. “Sanders porterebbe via oltre il 99% di quello che ho,” ha affermato, “io toglierei il 62%”.
Questa presa di posizione non rappresenta un cambiamento improvviso: l’attenzione per la lotta alla povertà e alla disuguaglianza economica per Gates è alla base della missione della Bill & Melinda Gates Foundation, l’organizzazione no-profit fondata con l’ex moglie. Con miliardi di dollari devoluti per sostenere cause sociali, il filantropo sta dando voce a una questione sempre più urgente e sentita anche a livello globale: l’importanza di un sistema che permetta una distribuzione più equa delle risorse e una riduzione della disparità di ricchezza.