Con il passare dei giorni, inizia a delinearsi sempre più velocemente la futura amministrazione Trump. Il presidente eletto, nelle ultime ore, ha annunciato che Tom Homan, già direttore ad interim dell’Immigration and Customs Enforcement durante i suoi primi 4 anni alla Casa Bianca, sarà responsabile dei confini della nazione. Mentre ha offerto alla repubblicana Elise Stefanik il posto di ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite. Quest’ultima, già presidente della Conferenza repubblicana della Camera, è stata per anni una delle più convinte sostenitrici del tycoon al Congresso.
Con un post sul proprio profilo Truth, Trump ha comunicato: “Sono lieto di annunciare che Tom Homan, entrerà a far parte dell’amministrazione, con l’incarico di responsabile delle frontiere del nostro Paese, (“The Border Czar”), tra cui quella meridionale e quella settentrionale, occupandosi di tutta la sicurezza marittima e aerea”.
Il presidente eletto ha aggiunto che non c’è “nessuno più bravo a sorvegliare e controllare i nostri confini” e che Homan “sarà responsabile di tutte le deportazioni di stranieri illegali nel loro Paese d’origine”. L’ex direttore ad interim dell’ICE è stato un collaboratore di Project 2025, l’ampio piano conservatore a favore del prossimo presidente repubblicano, da cui lo stesso leader MAGA ha preso le distanze durante gli ultimi mesi.
L’immigrazione è stata una delle tematiche principali della campagna elettorale del tycoon, che ha più volte giurato di voler allontanare dal Paese gli stranieri senza documenti.
Dal canto suo, in una recente intervista a “60 Minutes”, Homan ha sostenuto che “le famiglie potrebbero essere deportate insieme”, aggiungendo però “Non sarà un’operazione di massa nei quartieri. Non si tratterà di costruire campi di concentramento. Ho letto qualsiasi cosa. È ridicolo”.
Il futuro “zar delle frontiere” era stato protagonista anche della convention repubblicana di Milwaukee, durante la quale aveva dichiarato: “Ho un messaggio per i milioni di stranieri illegali che Joe Biden ha rilasciato nel nostro Paese, violando le leggi federali: è meglio che iniziate a fare le valigie, fin da subito”.
Elise Stefanik è diventata una “star repubblicana”, come disse lo stesso Trump all’epoca, grazie alla sua performance aggressiva durante le udienze per l’impeachment del 2019. Si schierò al fianco del leader MAGA anche dopo la sconfitta del 2020, quando si oppose alla certificazione della vittoria di Joe Biden. All’inizio del 2024, Stefanik e aveva dichiarato che sarebbe stata orgogliosa “di lavorare in una seconda amministrazione Trump”.
Stefanik, che ha sostituito Liz Cheney alla guida della Conferenza del GOP della Camera, è balzata agli onori della cronaca lo scorso anno, per la sua campagna di estromissione dei leader universitari che non avevano denunciato adeguatamente, almeno secondo la sua opinione, episodi di antisemitismo all’interno dei campus. Prevedibile che la sua azioni miri a rendere irrilevante il ruolo delle Nazioni Unite, e a sgonfiare ogni trattativa sul cambiamento climatico nel consesso internazionale.