L’FBI ha mobilitato una task force attiva 24 ore su 24 per vigilare sulla sicurezza delle elezioni presidenziali.
In queste ore, nel quartier generale dell’agenzia a Washington DC, una postazione di comando sta raccogliendo e analizzando attentamente segnalazioni su possibili minacce: dai crimini elettorali agli attacchi informatici, fino alle ingerenze straniere e ai rischi di terrorismo interno. Il dispositivo, che conta sul supporto di oltre 80 persone per turno e su una rete di collaborazione che coinvolge più di una decina di agenzie federali, resterà operativo almeno fino alla fine di questa settimana.
L’unità centrale è localizzata presso lo Strategic Information and Operations Center dell’FBI, luogo cruciale per il coordinamento tra le varie istituzioni federali. Tra le agenzie federali coinvolte figurano il Dipartimento di Giustizia, la Sicurezza Interna, la U.S. Capitol Police e il Secret Service, ma ci sono anche i 55 uffici locali dell’FBI che hanno attivato centri di monitoraggio per collaborare con le autorità statali e locali nella raccolta di segnalazioni.
Le minacce trattate variano dalle intimidazioni verso gli operatori elettorali a possibili influenze esterne, rischi informatici e atti di violenza domestica.
James Barnacle, vice direttore della Divisione Indagini Criminali dell’FBI, ha espresso fiducia nella capacità del team di fronteggiare la situazione. “Abbiamo la struttura necessaria per filtrare e valutare le informazioni ricevute, e il personale è già in piena operatività,” ha dichiarato.
La missione della postazione di comando nazionale è garantire la fluidità delle comunicazioni tra le varie istituzioni e agire tempestivamente per neutralizzare qualsiasi minaccia all’ordinato svolgimento delle elezioni.
Il lavoro della task force prevede la gestione delle segnalazioni raccolte attraverso linee di contatto dirette, uffici locali o autorità statali. “Ogni segnalazione viene analizzata, valutata e condivisa con le agenzie partner e con il Dipartimento di Giustizia per decidere eventuali interventi,” ha spiegato Barnacle.
“La nostra risposta è diventata molto più solida,” ha aggiunto Barnacle, ricordando come nel 2012 le squadre per la sicurezza elettorale fossero composte da appena 15-20 persone, contro le attuali 80 unità affiancate da una decina di partner istituzionali.