I membri dei Proud Boys, i principali istigatori della rivolta a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, si stanno mobilitando a sostegno di Donald Trump, minacciando il regolare svolgimento delle elezioni presidenziali.
Sebbene non sia chiaro cosa stia pianificando il gruppo di estrema destra, molti dei suoi membri stanno amplificando le affermazioni riguardanti una presunta frode elettorale rilasciate dal tycoon o dai suoi alleati, discutendo di una potenziale controffensiva.
Come riportato dal Wall Street Journal, i militanti stanno comunicando tra di loro principalmente via Telegram e sulla piattaforma Truth Social, di proprietà di Trump. I gruppi si sono inoltre riuniti al di là dei confini statali, vantandosi di partecipare ai comizi di Trump per proteggere l’ex presidente. Le discussioni in questione arrivano mentre le forze dell’ordine affrontano una serie di aggressori senza precedenti in questa tornata elettorale.
L’attività digitale sembra mostrare che i Proud Boys si stanno riorganizzando dopo l’incarcerazione di molti membri e leader di spicco, persone che un gruppo bipartisan della Camera ha definito come i principali orchestratori della rivolta al Campidoglio.
L’account Telegram di una sezione del Texas ha recentemente condiviso un post in cui si sostiene che i Democratici avrebbero cospirato per insediare la vicepresidente Kamala Harris come presidente attraverso “milioni di voti falsi”. Un commentatore ha risposto con una bandiera dei Proud Boys sullo sfondo: “Allora possiamo sparargli, giusto?”.

Il mese scorso invece, i membri della sezione di North Phoenix hanno postato una foto di un arsenale di armi su Truth Social, dichiarando: “I Proud Boys si stanno rifornendo per prepararsi al novembre… sarà una cosa grossa!”. Una sezione dell’Ohio ha avvertito su Telegram che “una volta che Trump vincerà”, gli antifa si rivolteranno, aggiungendo: “Preparatevi di conseguenza”.
Il Global Project Against Hate and Extremism, un’organizzazione no-profit che si occupa di monitorare i discorsi d’odio e l’estremismo, ha documentato in un nuovo rapporto un’impennata del 317% della “retorica violenta legata al negazionismo elettorale” da parte di vari gruppi su Telegram nel mese di ottobre.
L’associazione ha citato post che utilizzavano presunte elezioni truccate per giustificare una “inevitabile guerra civile” e un invito a “sparare per uccidere qualsiasi elettore illegale”.
Il governo federale sta pianificando un drastico aumento della sicurezza per il 6 gennaio 2025, quando il Congresso si riunirà per certificare i risultati delle elezioni. Le forze dell’ordine, però, dicono di non aspettarsi un attacco come quello del 2021, anche perché molti di quei rivoltosi sono dietro le sbarre.
Tuttavia, l’FBI e il Department of Homeland Security hanno avvertito i funzionari statali e locali che estremisti solitari o piccoli gruppi, galvanizzati dalle “lamentele legate alle elezioni”, potrebbero mobilitarsi.