Nell’ultimo anno, la persona nominata da Joe Biden per gestire i documenti più preziosi della nazione è stata protagonista di alcune decisioni alquanto controverse. L’archivista statunitense Colleen Shogan e i suoi principali consiglieri presso la National Archives and Records Administration, hanno infatti cercato di mettere in secondo piano le pagine negative della storia degli Stati Uniti.
La direttrice ha ordinato di rimuovere dalle mostre in programma i riferimenti più importanti a eventi emblematici, come l’allontanamento delle tribù indigene da parte del governo e l’incarcerazione dei nippo-americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo per evitare che i visitatori si sentissero “confrontati” con il passato, e per non irritare i repubblicani, anche alla luce di una possibile vittoria di Trump, che controllano parte del budget dell’agenzia.
Alcuni dipendenti di lunga data, hanno puntato il dito contro la Shogan, accusandola di censura. In questi mesi, gli assistenti senior dell’archivista hanno anche ordinato di tagliare un’immagine del leader dei diritti civili Martin Luther King Jr. dalla cabina fotografica “Step Into History”, prevista nel Discovery Center. La cabina dà ai visitatori la possibilità di fotografarsi sovrapposti a personaggi storici. Gli assistenti hanno anche ordinato di rimuovere l’immagine di Dolores Huerta, storica leader sindacale, e di Minnie Spotted-Wolf, la prima donna nativa americana a entrare nel Corpo dei Marines.
Al loro posto, sono state inserite le foto del presidente Nixon che stringe la mano ad Elvis Presley, e del presidente Reagan in compagnia della stella del baseball Cal Ripken Jr.
Gli assistenti hanno offerto diverse spiegazioni per aver rimosso la foto del Dr. King. Una di queste era la riluttanza a mettere in mostra gli attivisti del passato. Gli alti funzionari hanno anche espresso il timore che i visitatori non riconoscessero il leader per i diritti civili.
Tra i documenti che Shogan ordinò di tagliare, c’erano anche diversi trattati firmati dalle tribù di nativi americani. “Perché si parla tanto degli indiani?”, avrebbe affermato la donna in più occasioni. Shogan e i suoi principali consiglieri hanno anche detto ai dipendenti di rimuovere le foto di Dorothea Lange sui campi di prigionia dei nippo-americani da una mostra in programma, perché le immagini erano troppo negative e controverse.
Le decisioni prese in questi mesi, hanno portato a decine di dimissioni da parte di alti funzionari del National Archives. Quest’estate, inoltre, una dipendente di lunga data avrebbe addirittura denunciato Shogan, accusandola di censura.