L’indirizzo della Casa Bianca a Washington è 1600 Pennsylvania Avenue. Un “nomen omen” che sottolinea come questo Stato sia diventato la “chiave” per essere eletti alla presidenza.
Il New York Times non ha dubbi: è la Pennsylvania lo Stato che deciderà chi andrà alla Casa Bianca! Una convinzione peraltro condivisa da molti analisti che nei programmi di approfondimento politico della domenica hanno sottolineato come sia vitale per i due candidati aggiudicarsi i suoi 19 Grandi Elettori.
Quindi oggi sia Donald Trump che Kamala Harris sono entrambi in Pennsylvania. Ed è la prima volta da dopo il dibattito del 10 settembre che entrambi si trovano nello Stato lo stesso giorno. L’ex presidente prenderà parte a un town hall a Oaks, un sobborgo di Philadelphia, nella contea di Montgomery. La vicepresidente andrà nella contea di Erie per la prima volta da quando le è caduta sulle spalle la candidatura del partito. Terrà un comizio affiancata dal senatore John Fetterman.
In Pennsylvania già da una settimana si vota per posta e si stima che circa sette milioni di persone voteranno per le presidenziali.
In questo Stato nel 2016 Trump ha battuto Hillary Clinton con oltre 40.000 voti. Biden, quattro anni dopo, lo ha superato con circa 80.000 voti. Fatto sta che si trova al centro della campagna elettorale perché i 19 Grandi Elettori, il numero maggiore di qualsiasi Stato indeciso, fanno gola a entrambi i candidati. Questa quota è fondamentale per ottenere i 270 voti elettorali necessari per l’elezione a presidente nel collegio elettorale.
The latest NBC News poll on Meet the Press.
We really need Harris and Walz to keep talking. pic.twitter.com/Ucx0bhnZmM
— Eddie (@Eddies_X) October 13, 2024
I democratici hanno vinto tre elezioni consecutive per il governatore ed entrambi gli attuali senatori sono democratici, ma la legislatura statale è molto divisa. I sondaggi mostrano Harris e Trump bloccati al 48% delle preferenze. In quello della NBC News, i due sono in un “testa a testa” a livello nazionale con il 48% di sostegno.
Parlando in numeri, una recente analisi di The Hill, il candidato o la candidata che il prossimo 5 novembre si aggiudicherà il Keystone State avrà l’85% di possibilità di diventare presidente. E Nate Silver, il guru dei sondaggisti americani, addirittura parla del 90%.
“L’equazione – affermano gli analisti – è semplice: ogni candidato percorre una strada diversa per andare alla Casa Bianca che si snoda puntando sui Grandi Elettori che è sicuro di ottenere negli Stati in cui il suo partito ha una base elettorale molto forte. La strategia è quella di prendere di mira gli stati in cui l’avversario non è fortissimo per arrivare a ottenere i 270 voti elettorali“. Secondo gli analisti, sia Harris che Trump hanno già preparato percorsi alternativi, ma per entrambi, senza ottenere la vittoria in Pennsylvania, la conquista della Casa Bianca diventerebbe più problematica.
“Non credo che nessuno dei due candidati possa raggiungere i 270 voti elettorali senza conquistare la Pennsylvania“ afferma Scott Tranter, Decision Desk HQ di The Hill. Diversi fattori rendono questo Stato decisivo, a cominciare dal fatto che dal punto di vista demografico, economico e politico appare come un microcosmo degli interi Stati Uniti. Dalla Rust Belt di Pittsburgh, Scranton, Bethlehem, la Pennsylvania è riuscita a trasformarsi con nuovi tipi di industrie, grazie anche al “fracking”, la fratturazione idraulica del sottosuolo, che estrae petrolio dai depositi di petrolio di scisto. Una tecnica estrattiva che nello Stato impiega quasi 30 mila persone.
In Pennsylvania la popolazione è soprattutto bianca, ma con comunità di minoranze in crescita, con città industriali come Allentown che sono ora a maggioranza ispanica. La percentuale degli afroamericani è del 12%, vicina al 13% nazionale, ma a Philadelphia sono il 43%.
Secondo BBC News, se Harris vince Pennsylvania, Wisconsin e Michigan – negli ultimi 50 anni i tre Stati della Rust Belt hanno sempre votato nello stesso modo, tranne che in due elezioni – e il distretto congressuale del Nebraska, l’unico insieme al Maine che assegna Grandi Elettori con il proporzionale, la candidata democratica sarà la prossima presidente. Se invece sarà Trump a guadarsi la Pennsylvania, anche senza Michigan e Wisconsin ma con North Carolina e Georgia, allora sarà lui a tornare alla Casa Bianca. Se non vincesse in Pennsylvania, Trump non avrebbe alcuna possibilità di vittoria senza conquistare almeno tre Stati che Biden ha vinto nel 2020. Mentre per Harris una sconfitta in Pennsylvania, significherebbe dover vincere per forza o in North Carolina, che ha 16 voti elettorali e che è stata conquistata da Trump sia nel 2016 che nel 2020, o in Georgia, che ha sempre 16 voti elettorali ed è stata persa da Trump quattro anni fa per appena 11mila voti.
Ed ecco che oggi Harris va ad Erie e Trump nei sobborghi “bianchi” di Philadelphia.
Oltre a Trump e Harris, Gwen Walz, moglie del candidato democratico alla vicepresidenza, il governatore del Minnesota Tim Walz, darà il via a un tour di più giorni in Pennsylvania, partendo dai sobborghi di Philadelphia e dalla Lehigh Valley. Domani entrambi i candidati alla vicepresidenza saranno nello stato; Walz sarà a Pittsburgh, mentre JD Vance terrà un town hall ospitata da un’organizzazione conservatrice, Moms for America. Il presidente Joe Biden e la first lady Jill Biden sono anche in programma per una campagna elettorale nell’area di Philadelphia domani.