“Botero, La Grande Mostra” è il nuovo progetto espositivo che, fino al 19 gennaio 2025, celebrerà il grande artista colombiano a un anno dalla sua morte. Dopo la mostra itinerante a lui dedicata che lo scorso luglio ha “invaso” il cuore della capitale italiana con le iconiche sculture bronzee, adesso Palazzo Bonaparte ospiterà ben 120 opere tra cui alcune inedite. A curare la mostra sono Lina Botero, figlia dell’artista, e l’esperta Cristiana Carrillo de Albornoz.
Visitando la mostra si potranno ammirare diversi capolavori tra dipinti anche di notevoli dimensioni, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni inediti, provenienti anche da collezioni private, frutto di sessant’anni di carriera artistica.
Tra gli inediti sono esposti la Menina (Dopo Velázquez), una versione dell’infanta da Las Meninas di Velázquez, che Botero copiò durante il suo apprendistato al Museo del Prado da giovane studente, e Omaggio a Mantegna, realizzato nel 1958 e che si pensava fosse perduto. Dopo decenni, è stato recentemente scoperto da Lina Botero tramite la casa d’aste Christie’s. L’opera è ispirata al dipinto La camera degli Sposi che Andrea Mantegna affrescò nel Palazzo di Mantova tra il 1465 e il 1474 considerata tra le più importanti ed emblematiche del Rinascimento Italiano.
Per l’occasione, Omaggio a Mantegna è stato dato in prestito da una collezione privata degli Stati Uniti. Tra le opere più conosciute, che si ispirano al Rinascimento Italiano, c’è anche il dipinto a olio intitolato Omaggio a Raffaello del 2008.
Come afferma Cristina Carrillo de Albornoz, l’influenza dell’arte italiana ha avuto un impatto e un ruolo importante nello sviluppo stilistico e formale di Botero. “In Italia, a 20 anni, quando si confrontò con i capolavori del Rinascimento italiano, in particolare Piero della Francesca, Paolo Uccello e Masaccio, con forme massicce e colori straordinari, avvenne la sua metamorfosi”.
Come sottolinea la figlia Lina, la mostra racconta anche il legame dell’artista colombiano con l’arte italiana: ”È una mostra eccezionale perché è la prima grande esposizione di pitture dedicata a Fernando Botero dopo la sua morte ed è anche una visione diversa del suo lavoro, che mette in evidenza la maestria con cui l’artista ha lavorato con tecniche diverse nel corso della sua carriera artistica”. L’esposizione esplora anche la straordinaria relazione tra Botero e l’Italia: “Un rapporto d’amore”.