Ha chiuso, a tempo indeterminato, l’impianto di produzione dei salumi di Boar’s Head a Jarratt, in Virginia, per un’epidemia di listeria che ha costretto al ricovero 57 persone e altre nove sono morte a causa delle carni contaminate provenienti dall’azienda. Lo scorso luglio, diversi prodotti erano già stati ritirati dal mercato, ma la situazione è degenerata. E ora 500 dipendenti rischiano di rimanere senza lavoro.
“Data la gravità dell’epidemia e il fatto che ha avuto origine a Jarratt, abbiamo preso la difficile decisione di chiudere a tempo indeterminato questa sede”, si legge nel comunicato pubblicato dall’azienda venerdì mattina. Secondo quanto dichiarato, l’amministrazione avrebbe individuato l’origine della contaminazione nelle salsicce di fegato decidendo di interrompere la produzione per sempre.
Jonathan Williams, direttore del sindacato United Food & Commercial Workers Local 400, ha detto al New York Times che l’azienda ha offerto ai dipendenti la possibilità di continuare a lavorare per Boar’s Head trasferendosi in altre sedi, in Virginia, Michigan, Indiana, New York e Arkansas, o di accettare dei pacchetti di licenziamento.
In realtà, il ritiro delle carni prima e la chiusura del sito poi sono solo il risultato di anni di incurie. Già due anni fa, gli ispettori federali avevano definitivo l’impianto “una minaccia imminente” per la sicurezza alimentare, date le disperate condizioni sanitarie in cui vivevano gli animali. Tuttavia, questa dichiarazione è stata snobbata dal Dipartimento dell’Agricoltura e l’azienda ha continuato a lavorare. Più di recente, lo scorso luglio, i sovraintendenti dello Stato avevano giudicato come inadeguati i metodi di controllo della listeria da parte dell’amministrazione e, finalmente, sono stati presi dei provvedimenti.