A soli pochi giorni dal dibattito televisivo che lo vedrà contrapposto a Kamala Harris, Donald Trump ha voluto lanciare un avvertimento a tutti i suoi rivali.
Su Truth, il social network di sua proprietà, con il suo inconfondibile “stile” il tycoon ha comunicato: “Sto osservando molto da vicino le elezioni presidenziali del 2024, perché conosco, meglio di molti altri, l’imbroglio e la truffa dilagante che hanno avuto luogo da parte dei Democratici nel 2020. È stata una vergogna per la nostra nazione. Quando vincerò, le persone che hanno imbrogliato saranno perseguite nella massima misura della legge, che includerà pene detentive di lunga durata, in modo che questa depravazione della giustizia non si ripeta”.
“Vi preghiamo di notare-ha continuato il leader MAGA-che questa esposizione legale si estende ad avvocati, operatori politici, donatori, elettori illegali e funzionari elettorali corrotti. Coloro che sono coinvolti in comportamenti senza scrupoli saranno ricercati, catturati e perseguiti a livelli, purtroppo, mai visti prima nel nostro Paese”.
Naturalmente, nonostante le allusioni di Trump alle elezioni 2020, non vi è alcuna prova esistente a favore della sua tesi. Negli ultimi 4 anni, decine di tribunali, funzionari statali repubblicani e la sua stessa amministrazione hanno affermato che il tycoon perse in modo equo.
Tuttavia, mentre i consiglieri ed i funzionari della sua campagna lo hanno esortato a mantenere l’attenzione su Harris e a fare delle elezioni un referendum su questioni come l’inflazione e la sicurezza delle frontiere, negli ultimi giorni Trump sembra non sentire ragioni.
Venerdì, ad esempio, ha rilasciato una dichiarazione sorprendente alle telecamere dei telegiornali, in cui ha tirato fuori una serie di accuse a suo carico di cattiva condotta sessuale, descrivendole nei minimi dettagli e spostando così l’attenzione sui suoi problemi legali, proprio nel tratto finale della campagna elettorale.
Sabato, invece, ha fatto leva sulle lamentele già note riguardanti le incriminazioni collegate all’ingerenza della Russia nelle elezioni del 2016. “Il Dipartimento di Giustizia di Harris-Biden sta cercando di mettermi in prigione”, ha affermato il leader MAGA in Wisconsin, “per il crimine di aver denunciato la loro corruzione”. Naturalmente, non esistono prove circa un’ingerenza dell’attuale presidente o della sua vice sulle varie vicende giudiziarie che hanno coinvolto Trump negli ultimi anni.
Il candidato del GOP è stato già condannato da un tribunale dello Stato di New York per aver falsificato i registri aziendali al fine di nascondere il pagamento in denaro ad un’attrice di film per adulti, che ha dichiarato di aver avuto un rapporto sessuale extraconiugale con lui.
Sono ancora in corso, invece, tre distinti procedimenti penali che lo accusano di aver cercato di ribaltare con la forza la sua sconfitta alle elezioni del 2020.