L’ortoressia è un disturbo alimentare (DCA) non ancora catalogato ufficialmente in ambito clinico e non ancora riconosciuto come disturbo mentale dall’American Psychiatric Association. Tuttavia, secondo uno studio pubblicato nel 2023 su PuBMed, chi ne è affetto tende a controllare in modo compulsivo la scelta degli alimenti da consumare che spesso, oltre a trattarsi perlopiù di frutta e verdura, “devono essere” non trattati, biologici, privi di grassi saturi e conservanti e, soprattutto, avere un numero limitato di calorie.
Come si legge nello studio: “Abbiamo scoperto che delle persone che vi hanno preso parte tre su 10 hanno mostrato sintomi di ortoressia nervosa. Questa proporzione era più alta nei partecipanti atleti o professionisti del fitness. Nel corso degli anni, la percentuale di sintomi di ortoressia nervosa sembra aumentare. Questi dati sono preoccupanti dal punto di vista della salute pubblica ed evidenziano la necessità di sviluppare strumenti psicometrici per aiutare nella diagnosi clinica e nell’efficacia del trattamento”. Per ottenere queste informazioni i ricercatori hanno condotto un’analisi su 30.476 individui provenienti da 18 Paesi. Per quanto riguarda le cause, gli autori dello studio sottolineano che queste non sono ancora chiare, ma sembrano avere molte similitudini con i modelli comportamentali e i sintomi di altri disturbi alimentari come anoressia e bulimia.
Anche secondo la terapeuta Jennifer Rollin, fondatrice del The Eating Disorder Center a Rockville, nel Maryland, alcuni medici statunitensi stanno vedendo un aumento dell’ortoressia tra i pazienti.
In quest’ottica, secondo l’esperta Rollin: “I disturbi alimentari hanno spesso basi simili: una predisposizione genetica combinata con fattori di contesto ambientale”. Spesso il DCA è incentrato su una serie di regole rigide, che si tratti di calorie, tempi di mangiare o specifici ingredienti del cibo, ha aggiunto.
La netta differenza con chi cerca solo di limitare i cibi trattati preferendo quelli più salutari è che “quando le persone vulnerabili ai disturbi alimentari si aggrappano solo ed esclusivamente a mangiare in un modo che considerano sano, il comportamento può passare da una preferenza a un’ossessione”, ha detto Rollin.
Per alcune persone che soffrono di ortoressia, la loro immagine potrebbe inoltre iniziare a dipendere da quanto rispettano le loro regole alimentari. In questo caso il DCA può evolversi in altri disturbi alimentari gravi come la bulimia o l’anoressia nervosa, sottolinea l’esperta.
“Se vuoi solo vivere una vita ragionevolmente equilibrata, sociale e connessa – ha dichiarato Jennifer Gaudiani, medico che si occupa di disturbi alimentari e fondatrice e direttrice medica della Gaudiani Clinic a Denver, – le regole dell’ortoressia possono davvero isolarti dai coetanei perché finisci per rifiutare le opportunità di mangiare con altre persone perché non seguono le tue stesse regole alimentari. Pertanto chi non riesce a uscire da questa ossessione rischia di isolarsi dalla società”.