Torna sotto i riflettori Hunter Biden, secondogenito del presidente Joe. Dopo la condanna penale rimediata in Delaware per aver nascosto la sua tossicodipendenza al momento dell’acquisto di un’arma da fuoco, stavolta il 54enne figlio del presidente è accusato di aver ricevuto pagamenti illegittimi da un imprenditore romeno in cambio di influenza politica.
Secondo i procuratori federali, Hunter Biden sarebbe stato pagato da Gabriel Popoviciu, un ricco uomo d’affari romeno, identificato nei documenti come “G.P.”, che avrebbe assunto Biden per un incarico legale nel 2015, mentre Joe Biden era ancora vicepresidente di Obama. Le rivelazioni emergono da una recente dichiarazione depositata presso un tribunale federale di Los Angeles, dove Hunter Biden a settembre dovrà affrontare un nuovo processo per evasione fiscale (accuse alle quali il figlio del presidente ha già dichiarato la propria innocenza).
Nell’accusa presentata mercoledì, il Dipartimento di Giustizia ha affermato che Hunter Biden e un suo socio d’affari avrebbero ricevuto compensi da una figura straniera che stava cercando di influenzare le politiche statunitensi e di orientare l’opinione pubblica in merito a un’indagine per corruzione in corso in Romania contro Popoviciu.
Popoviciu, condannato a sette anni di carcere nel 2017 per frode immobiliare, avrebbe mascherato i pagamenti a Biden jr. come compensi per la gestione di proprietà immobiliari in Romania. La condanna di Popoviciu – nel frattempo riparato in Regno Unito – è stata annullata nel 2023 da una corte d’appello romena per un vizio di forma.
I procuratori sostengono che Hunter Biden fosse preoccupato circa le possibili ripercussioni politiche che il suo lavoro di lobbying avrebbe potuto avere sulla carriera del padre, il che avrebbe spinto Hunter a voler nascondere la “vera natura” del suo lavoro per Popoviciu, un elemento che la difesa potrebbe sfruttare a proprio vantaggio nel processo.
Le accuse contro Hunter Biden non si limitano però al caso romeno. A dicembre, una giuria federale lo ha incriminato per non aver pagato 1,4 milioni di dollari di tasse tra il 2016 e il 2019, periodo durante il quale avrebbe speso milioni di dollari in droga e beni di lusso. Tra le accuse più gravi c’è anche quella di aver cercato di evadere il fisco nel 2018 presentando dichiarazioni dei redditi false.
In un altro procedimento legale, lo scorso giugno, Hunter Biden è stato condannato da una giuria a Wilmington, Delaware, per aver mentito riguardo al suo uso di droghe durante l’acquisto di una pistola nel 2018.