Cresce ancora la tensione per gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams ormai bloccati sulla navicella spaziale Starliner Boeing da otto settimane e in attesa di rientrare sulla Terra dallo scorso 14 giugno. La NASA, che il 5 giugno aveva lanciato in orbita la navicella su un razzo Atlas V, diretto verso la Stazione Spaziale Internazionale, ha rassicurato che i membri dell’equipaggio hanno scorte di cibo per altri 90 giorni, ma il tempo stringe. L’Agenzia Spaziale federale sta valutando tutte le modalità per risolvere i problemi tecnici e le opzioni possibili per riportarli a Terra, compresa quella di chiedere a Space X di collaborare.
Sin dall’inizio della missione, che doveva essere breve e durare una sola settimana, erano sorti alcuni problemi legati a perdite di elio e guasto ad alcuni propulsori.
Attualmente la NASA vuole accertarsi che i propulsori del “taxi spaziale” Starliner siano abbastanza affidabili per il viaggio di ritorno sulla Terra. In caso contrario, i due astronauti potrebbero rientrare a bordo di una navicella spaziale Crew Dragon dell’agenzia spaziale di proprietà di Elon Musk.
Steve Stich, responsabile del programma per l’equipaggio commerciale della NASA, ha detto: “La nostra opzione principale è completare la missione e portare a casa Butch e Suni. Starliner è stato progettato come un veicolo spaziale per avere l’equipaggio nella cabina di pilotaggio”.
Tuttavia, la NASA non ha ancora preso una decisione definitiva. Se entro una settimana non dovessero essere risolti i problemi al propulsore di Starliner è probabile che Jim Free, l’amministratore associato della NASA, chiederà formalmente un aiuto a SpaceX per riportare gli astronauti a casa.