In settimana, Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation, un think thank pro Trump, è stato protagonista di alcune affermazioni alquanto ambigue, rilasciate durante una puntata di “War Room”, il podcast di Steve Bannon. Il conservatore filo MAGA, infatti, ha dichiarato che il Paese si trova nel bel mezzo di una “seconda rivoluzione americana”, che “sarà senza violenza, qualora la sinistra lo permetterà”.
Le osservazioni di Roberts fanno luce su come un gruppo che promette di avere un’influenza significativa su un eventuale secondo mandato dell’ex presidente Donald Trump stia pensando a questo particolare momento della politica statunitense. La Heritage Foundation sta guidando il Project 2025, una vasta tabella di marcia per una nuova amministrazione del Partito Repubblicano, che include piani per lo smantellamento di alcuni aspetti dell’attuale governo federale e l’estromissione di migliaia di dipendenti pubblici, a favore di fedelissimi del tycoon.
Il suo appello alla rivoluzione e, soprattutto, il vago riferimento alla violenza hanno innervosito diversi democratici, che lo hanno interpretato come una minaccia nemmeno troppo velata. “Tutto ciò è agghiacciante”, ha scritto l’ex candidata alla presidenza Marianne Williamson sul proprio profilo X, “La loro idea di una seconda Rivoluzione americana è quella di annullare la prima”. “248 anni fa, gli Stati Uniti hanno dichiarato la propria indipendenza da un re tiranno”, ha invece spiegato James Singer, portavoce della campagna per la rielezione di Joe Biden, “ora, Donald Trump ed i suoi alleati stanno sognando una rivoluzione violenta per distruggere l’idea stessa di America”.
Non si è fatta attendere la replica di Roberts, che ha ribadito quanto già aveva spiegato nel corso della puntata di War Room, affermando: “gli americani sono in procinto di portare avanti la seconda rivoluzione per riprendere il potere dalle élite e dai burocrati dispotici. Questi patrioti, sono impegnati in una rivoluzione pacifica alle urne. Purtroppo, è la sinistra che ha una lunga storia di violenza, quindi spetta a loro permettere un trasferimento pacifico del potere. Salveremo le istituzioni e distruggeremo coloro che sono ostili alla fioritura del genere umano”.
Roberts, in particolare, ha ricordato le proteste verificatesi dopo l’uccisione di George Floyd da parte della polizia nel 2020, alcune delle quali sono sfociate in crimini, vandalismo e violenza. I democratici, a loro volta, hanno accusato i loro rivali repubblicani, facendo riferimento alla rivolta in Campidoglio del 6 gennaio 2021, portata avanti dai sostenitori di Trump.
Sulla vicenda si è espressa anche Heidi Beirich, cofondatrice del Global Project Against Hate and Extremism, che ha definito i commenti del leader di Project 2025 come “un po’ terrificanti ma anche illuminanti”.