La frutta “di lusso”, che ha una lunga tradizione in alcune aree dell’Asia, sta guadagnando sempre più popolarità anche negli Stati Uniti, grazie alla coltivazione e all’importazione di nuove varietà, comprese quelle sviluppate nel corso di diversi anni da aziende che mirano a commercializzare prodotti dall’aspetto e dal sapore unici.
Visti i costi esorbitanti, però, non è improbabile azzardare che solo una cerchia ristretta della società americana potrà gustare questi prodotti. Stiamo parlando pur sempre di ananas da 396 dollari, o di un melone da $156: prezzi sicuramente proibitivi per una famiglia normale che, soprattutto d’estate, è solita consumare frutta fresca. Questi prodotti, anche grazie alle loro splendide confezioni, vengono per lo più usati come regali: negli USA, ad esempio, il costosissimo ananas prodotto da Rubyglow, in edizione limitata, è andato a ruba.
Secondo gli esperti, con la crescita dell’industria dei beni di lusso, si è sviluppato anche un certo interesse per la frutta esotica, i cui costi continuano a lievitare. “Il mercato è diventato molto più globale”, ha affermato Soyeon Shim, studiosa del comportamento dei consumatori e della finanza presso l’Università del Wisconsin-Madison, “Si può comprare tutto quello che si vuole”.
Negli ultimi decenni, come ha dichiarato Robert Schueller, portavoce di Melissa’s Produce, che si definisce il più grande distributore di frutta e verdura “speciale” del Paese, sono stati importati negli Stati Uniti prodotti unici nel loro genere, tra cui il melone da 156 dollari, noto come Crown Melon, l’uva speciale della Corea del Sud, apprezzata per le grandi dimensioni e la consistenza croccante, le fragole bianche del Giappone e i mangostani, un frutto tropicale dalla polpa bianca e morbida.
Per la stragrande maggioranza degli americani, tuttavia, i frutti di lusso restano fuori portata: secondo una recente analisi dei dati del Bureau of Labor Statistics, una famiglia media spende circa 1.080 dollari al mese in generi alimentari. “Non c’è motivo di spendere 400 dollari per un solo frutto”, afferma David Karp, ricercatore di frutta presso l’Università della California, Riverside, “Si possono trovare prodotti incredibilmente buoni anche a 10 o a 20 dollari al chilo”.
Spesso, i prezzi così elevati, come quello dell’ananas Rubyglow di Del Monte, dipendono anche dal fatto che vengono coltivati solo poche migliaia di frutti di questo genere, proprio per preservarne l’unicità e, probabilmente, il salatissimo valore. Ananas e melone non sono gli unici prodotti che stanno attirando l’attenzione dei (ricchi) cittadini statunitensi.
Tra questi, infatti, vi sono le fragole rosse, rosa e bianche di Ikigai, importatore giapponese. Una confezioni da 30 pezzi, può costare non meno di 128 dollari, mentre le più grandi toccano quota 780. L’altro grande protagonista di questa corsa ai beni alimentari di lusso è il mango Pink Elephant, proveniente dal Vietnam e venduto da Melissa’s, il cui prezzo si aggira intorno ai 25 dollari al pezzo. Decisamente più costoso, invece, è il Mango Miyazaki, noto anche come “Uovo del Sole”, importato dal Giappone, che costa non meno di 95 dollari.