Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato lo scioglimento del gabinetto di guerra israeliano composto da sei membri, a più di una settimana dalle dimissioni del ministro centrista Benny Gantz.
La decisione è stata comunicata ai componenti dell’esecutivo durante una riunione del gabinetto domenica sera, secondo quanto riportato dai media israeliani. Il premier si consulterà ora esclusivamente con un gruppo ristretto di ministri, tra cui quello della Difesa Yoav Gallant e l’addetto agli Affari Strategici Ron Dermer, che già facevano parte del gabinetto di guerra.
Respinte finora le richieste dei partner dell’ultradestra, che chiedevano a Bibi di formare un nuovo esecutivo ristretto che riflettesse posizioni più ortodosse dopo che le dimissioni di Gantz hanno fatto venir meno l’unica forza centrista. “Il gabinetto era previsto nell’accordo di coalizione con Gantz, su sua richiesta. Poiché Gantz ha lasciato, non c’è più bisogno di un gabinetto,” ha dichiarato Netanyahu, secondo un rapporto del Jerusalem Post.
L’uscita di scena di Gantz, lo scorso 8 giugno, è arrivata dopo settimane di critiche al governo Netanyahu per non aver presentato un piano post-bellico per i territori palestinesi assediati e bombardati dallo scorso 7 ottobre. Il ministro centrista chiedeva inoltre nuove elezioni lamentando l’enorme influenza dell’estrema destra sull’attuale coalizione di governo.
Oltre a Netanyahu e Gantz, il gabinetto di guerra includeva il ministro della Difesa Yoav Gallant, il ministro degli Affari Strategici Ron Dermer, Gadi Eizenkot (che ha lasciato assieme a Gatnz) e il leader del partito Shas Aryeh Deri.
La dissoluzione del gabinetto di guerra segna un momento critico per il governo Netanyahu, già segnato da tensioni interne e critiche esterne. L’uscita di Gantz lascia di fatto Netanyahu in una condizione di dipendenza sempre più marcata dai suoi alleati di destra, che spingono per il pugno duro contro Hamas e la popolazione palestinese.