Le forze speciali dell’esercito israeliano hanno recuperato 4 ostaggi israeliani vivi a Gaza: si tratta di Noa Argamani, Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov.
I servizi segreti (lo Shin Bet) e l’esercito hanno confermato il recupero dei 4 ostaggi nel centro della Striscia di Gaza. Erano stati rapiti da Hamas al Festival musicale Nova, nel corso dell’efferata operazione degli estremisti in terra israeliana il 23 ottobre 2023, la giornata che ha scatenato l’offensiva israeliana tuttora in corso nella Striscia.
נועה ארגמני נפגשת עם אביה לאחר שחולצה משבי חמאס pic.twitter.com/ZxDvnQ3D0R
— Haaretz הארץ (@Haaretz) June 8, 2024
“Gli ostaggi – recita una nota congiunta – sono stati salvati dallo Shin Bet e dai combattenti dell’esercito da due luoghi diversi durante l’operazione nel cuore di Nuseirat. Le loro condizioni mediche sono normali e sono stati trasferiti al Centro medico Sheba-Tel Hashomer per ulteriori esami medici. Le forze di sicurezza continuano ad agire con tutti gli sforzi per salvare i rapiti”.
Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, la liberazione è parte dell’ampio attacco dell’esercito contro obbiettivi di Hamas nella zona centrale di Gazas, ovvero nella regione centrale di Deir al-Balah e nel campo profughi di Nuseirat. Proprio le operazioni in questa zona hanno ucciso decine di palestinesi, fra cui donne e bambini, a quanto riporta l’ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, il centro maggiore ancora funzionante nel centro della striscia.
L’operazione, aggiunge Haaretz, è stata preceduta da settimane di preparazione e raccolta di informazioni di intelligence ed è stata condotta contemporaneamente in due località. Argamani si trovava in una, gli altri ostaggi nell’altra.
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog hanno parlato con Noa Argamani. La ragazza è in buone condizioni ed è sottoposta a controlli in un ospedale del centro di Israele. “Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo”, ha esclamato parlando con Netanyahu. “Neppure per un minuto – ha risposto il premier – abbiamo smesso di pensare a te e non ci siamo arresi. Non so se ci hai creduto ma noi non ci siamo arresi”.
Sull’account X di Haaretx, il video di Argamani dal presidente Herzog.
Chi sono i quattro ostaggi?
Noa Argamani, 26 anni, era stata rapita con il compagno Avinatan Or e nei video circolati dopo il 7 ottobre la si vedeva portata via su una moto nella Striscia. Hamas aveva pubblicato in gennaio un video che la mostrava in prigionia e una registrazione audio della sua voce a fine maggio. Argamani studia ingegneria informatica alla università Ben-Gurion del Negev. Liora Argamani, sua madre, malata di cancro, aveva espresso il desiderio di rivederla prima di morire.
Almog Meir, 21 anni, aveva finito il servizio militare cinque mesi prima del 7 ottobre e avrebbe dovuto cominciare a lavorare per una compagnia hi-tech. Anche di lui erano circolati video che lo mostravano trasportato a Gaza da Hamas.
Andrey Kozlov, 27 anni, era arrivato in Israele due anni fa dalla Russia. Lavorava come guardia di sicurezza al festival Nova. Aveva mandato messaggi agli amici e anche un messaggio vocale alla madre a San Pietroburgo prima di scomparire.
Shlomi Ziv, 41 anni, era una guardia di sicurezza al Nova festival con due amici, Aviv Eliyahu e Jake Merlo, uccisi il 7 ottobre. Prima di essere catturato aveva parlato per telefono con la sorella; stava correndo, le aveva detto “ti devo richiamare”.
Finora, solo altri tre ostaggi erano stati liberati dalle operazioni militari nella Striscia, a Rafah. Il 12 febbraio, sono stati liberati Louis Har, 70 anni, e Fernando Marman, 60 anni, rapiti dal kibbutz Nir Yitzhak il 7 ottobre mentre erano in casa di Clara Marman, rapita e rilasciata il 28 novembre come parte dell’accordo di quei giorni con Hamas. Anche la sorella di Clara Gabriela Leimberg e sua figlia Maya erano state rilasciate
“L’eroica operazione dell’Idf che ha liberato e riportato a casa Noa Argamani, Shlomi Ziv, Andrey Kozlov e Almog Meir Jan è un trionfo miracoloso. Ora, con la gioia che travolge Israele, il governo deve ricordare il suo impegno a riportare indietro tutti i 120 ostaggi ancora detenuti da Hamas: i vivi per la riabilitazione, gli uccisi per la sepoltura”, dichiara da parte sua il Forum delle famiglie degli ostaggi. “Continuiamo a chiedere alla comunità internazionale di esercitare la necessaria pressione su Hamas affinché accetti l’accordo proposto e rilasci gli altri 120 ostaggi tenuti prigionieri. Ogni giorno è un giorno di troppo”.