Le memorie di una coiffeur apprezzata a livello internazionale e sullo sfondo Positano. È ciò che racconta La Mia Positano di Flavia De Luise (co-autore Alessandra Baduel, edito da Europe Books). Tradotto in inglese da Stella Fusca con il titolo My Positano, il libro è stato presentato in diretta streaming dall’Istituto di Cultura Italiano a New York. Presenziato dal vice-direttore Massimo Sarti con Maria Rianna, è stata accolta l’autrice collegata direttamente dal borgo campano, al fianco della moderatrice dell’evento, l’avvocata Bianca Sparano, e il sindaco della città, Giuseppe Guida.

“Questa è un’occasione speciale in cui raccontiamo davvero un gioiello, che è Positano, uno dei posti piu belli al mondo – ha detto il vice-direttore Sarti. – Abbiamo l’opportunità di parlarne attraverso una storia altrettanto bella, perché descrive un’esperienza di artigianato che diventa arte e imprenditoria e contemporaneamente anche della passione di chi ha vissuto in un luogo piccolo come la cittadina della Costiera Amalfitana, ma che è grande per la quantità di incontri che è capace di generare”.
Flavia De Luise, classe 1940, inizia a lavorare a soli 15 anni presso “Luisa e Flavia Coiffeur”, attività che apre insieme alla sorella maggiore. “Mia madre ci aveva lasciate prestissimo e dovevamo darci da fare. Io mi sono affidata a mia sorella che se la cavava, perché aveva imparato qualcosa da nostro nonno, che era il barbiere di Positano. Da lì è iniziata l’avventura di una vita”.
Un successo che ha contato tre negozi e la conoscenza di una moltitudine di persone, famose e non, fin dagli anni Cinquanta. Da Franco Zeffirelli a Sharon Stone, da Nureyev alla regina Paola di Belgio, per la signora De Luise le sue star hanno avuto tutte la stessa importanza. Alla domanda su Jacqueline Onassis, cliente del negozio, la coiffeur ha risposto: “L’ho conosciuta poco. Lei preferiva farsi sistemare da mia sorella”.
“Sia dalle molteplici immagini del libro che dalle parole della signora Flavia si evince che pur avendo conosciuto molte star non ha mai appeso foto nel negozio, esempio di grande umiltà”, ha sottolineato il vice-direttore dell’Istituto.
Oggi, nonna di sei nipoti e quattro pronipoti, Flavia può dire di aver assistito alla vita positanese in tutto il suo scorrere, testimone di intere epoche che ne hanno scandito la vita. “Il mio negozio si trovava nel centro del paese, per cui chiunque era costretto a passarci davanti. Dalle vetrine si è assistito a tutti i matrimoni, così come ai funerali. Io sono Positano”.
Un libro che è un viaggio nel tempo e che, insieme al sapore internazionale di cui gode Positano, parla anche di “positanità”, uno dei tratti, se così si può dire, e vera attrazione del luogo. “Sono le persone che fanno questo posto. Il positanese è geniale e lavora senza sosta, ma il suo vero pregio è la gentilezza e l’accoglienza. Un talento che attira, ecco perché chiunque viene rimane coinvolto e ritorna. Comprende il linguaggio del cuore”, parole di Flavia De Luise.