Ci sono donne che svolgono professioni complicate, determinanti, ma spesso il loro ruolo rimane nell’ombra.
Fra queste c’erano le “Code Girls”, giovani che si erano arruolate volontariamente nella Marina degli Stati Uniti, per codificare i messaggi che potevano essere intercettati dalle forze nemiche.
Il loro lavoro fu determinante durante lo sbarco in Normandia. Poche persone al di fuori dell’esercito sapevano cosa stava per accadere sulle spiagge francesi, ma le decifratrici americane già conoscevano i piani dell’imminente invasione.
Durante l’operazione, nota anche come D-Day, oltre 150000 soldati alleati assediarono la regione per creare una base utile alle forze americane, britanniche, canadesi e francesi. Grazie all’intervento riuscirono a creare un avamposto contro l’esercito tedesco e avanzare nella nazione occupata dai nazisti.
Le “Code Girls” facevano parte della Women’s Reserve, nota anche come WAVES – Women Accepted for Volunteer Emergency Service – che durante la Seconda guerra mondiale aveva annoverato circa 100.000 volontarie.
Le esperte “impiegate”, gestivano vari tipi di messaggi classificati attraverso il Navy Communications System. Talvolta le decodifiche riguardavano informazioni inviate da navi e stazioni dislocate in diverse aree del pianeta, altre volte invece le notizie erano locali e trasmesse via radio, corriere, o posta.
Jean Sims, una volontaria decifratrice aveva scritto nei suoi diari “Il nostro obiettivo era: far passare i messaggi in modo rapido e accurato, mantenere la sicurezza: assicurarci che il nemico non potesse individuare e utilizzare il loro contenuto per danneggiarci “.
Il lavoro, che includeva soprattutto la decodifica dei messaggi nemici intercettati, si svolgeva presso il Naval Communications Command Annex a Washington, D.C. Nella sesta ala dell’edificio vi erano diverse stanze segrete dedicate sia alla decodifica che alla codifica delle comunicazioni, attraverso diversi livelli di classificazione.
Solo dopo il ritrovamento di alcuni scritti venne compreso il vero valore delle “Code girl”, donne che avevano mantenuto il segreto per lealtà, ma anche per non finire di fronte alla Corte Marziale.
Alcune delle loro storie sono state raccolte nell’ambito del Veterans History Project presso la Biblioteca del Congresso di Washington. All’interno dell’archivio, accessibile al pubblico, è possibile consultare diari, interviste, filmati, video e audio che aiutano i lettori a comprendere queste figure leggendarie.