“Non possiamo lasciare che quanto accaduto qui si perda nel silenzio degli anni a venire”.
È un discorso appassionato quello che il presidente statunitense Joe Biden ha rivolto giovedì nel cimitero americano in Normandia in occasione dell’80° anniversario del D-Day. Un’occasione che l’inquilino democratico della Casa Bianca ha sfruttato per ricordare l’importanza delle alleanze internazionali e per lanciare un duro monito contro l’isolazionismo, richiamando gli americani alle responsabilità globali di cui si fecero carico lo scorso secolo contro la Germania nazista.
“Quello che gli alleati hanno fatto 80 anni fa supera di gran lunga qualsiasi cosa avremmo potuto fare da soli. È stata una potente illustrazione di come le alleanze – le vere alleanze – ci rendono più forti, una lezione che prego gli americani di non dimenticare mai“, ha detto Biden.
Arrivato con largo anticipo rispetto ai programmi ufficiali, l’81enne dem ha incontrato privatamente 41 veterani dello Sbarco in Normandia. Molti di loro sono ormai ultracentenari e in sedia a rotelle, il che rende probabilmente quella di quest’anno una delle ultime occasioni che li vedrà presenti di persona.
Insieme alla First Lady Jill, Biden ha salutato e stretto la mano a ciascuno di loro. “Siete la generazione più grande di sempre”, ha detto a un veterano di 102 anni. “Avete salvato il mondo”, l’elogio riferito a un altro in sedia a rotelle.

Intervenendo subito dopo il presidente francese Emmanuel Macron – che ha magnificato il rapporto tra Stati Uniti e Francia come un “legame di sangue versato per la libertà” – Biden ha fatto ricorso alla storia per richiamare alla contemporaneità, tracciando un parallelo con la resistenza ucraina contro l’invasore russo.
“L’aggressività e l’avidità, il desiderio di dominare e controllare, di cambiare i confini con la forza (…) sono elementi perenni. E la lotta tra la dittatura e la libertà non ha fine“, le parole di Biden. “Qui in Europa ne vediamo un esempio lampante: l’Ucraina è stata invasa da un tiranno intenzionato a dominare. Gli ucraini stanno combattendo con straordinario coraggio, subendo grandi perdite, ma senza mai tirarsi indietro”.
“Ma nemmeno la coalizione di Paesi che supporta l’Ucraina si tirerà indietro”, ha aggiunto il presidente, secondo cui la caduta di Kyiv metterebbe a repentaglio l’Europa intera come, mutatis mutandis, avvenuto 80 anni fa con Hitler. “Gli autocrati ci osservano con attenzione”, ha detto. “E cedere ai tiranni è inimmaginabile”, perché “proprio qui abbiamo dimostrato che le forze della libertà sono più forti di quelle della conquista”.
Per preparare il suo discorso, lo staff di Biden ha preso ampiamente spunto da quello pronunciato nel 1984 dal predecessore Ronald Reagan sulla stessa porzione di costa francese dove si consumò quella che è ancora oggi la più grande invasione militare via mare della storia, causa di oltre 10.000 vittime (un quarto delle quali statunitensi) e spartiacque nella vittoria contro la Germania nazista.
Quel giorno l’allora presidente repubblicano – anche lui come Biden a caccia di rielezione in patria – sottolineò l’importanza i valori della libertà e della democrazia, e perciò della necessità che la politica estera di Washington fosse improntata all’attivismo a difesa della democrazia.
Più che ai veterani del 6 giugno, il richiamo di Biden a Reagan sembra mirato piuttosto al pubblico americano. Una maniera di tracciare un solco geopolitico tra il candidato democratico e lo sfidante repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump, paladino dell’isolazionismo e dell’America First. Ma anche, a meno di cinque mesi dalle elezioni, di mostrare all’elettorato conservatore come le posizioni del magnate newyorkese abbiano poco a che vedere con la politica estera del GOP reaganiano.
Jill and I greeted 30 World War II veterans who fought on the shores of Normandy 80 years ago.
I thanked each of them for their service to our country.
On behalf of the American people, and as Commander-in-Chief, it is an honor to salute you here in Normandy once more. pic.twitter.com/PEQbxjbNMk
— President Biden (@POTUS) June 6, 2024
Nel pomeriggio Biden ha poi partecipato a una seconda e più ampia commemorazione del D-Day sulla spiaggia di Omaha. Alla cerimonia erano presenti tra gli altri il francese Macron, il re britannico Carlo III e il premier canadese Justin Trudeau. C’era anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, con cui Biden ha dialogato brevemente sugli ultimi sviluppi al fronte e sulla situazione degli aiuti militari USA.