Quando è arrivata la notizia non aveva ancora finito di giocare. Jannik Sinner era nel bel mezzo del terzo set sul Philippe Chatrier contro il bulgaro Grigor Dimitrov, in un quarto di finale dominato sin dal primo scambio.
Poi, qualcuno dal pubblico ha iniziato a far girare la notizia e piano piano un mormorio si è fatto sentire. Novak Djokovic, campione in carica al Roland Garros e attuale leader della classifica mondiale, ha annunciato il ritiro dal torneo. Non giocherà il quarto di finale che lo avrebbe visto opposto a Casper Ruud e soprattutto non riuscirà a difendere i 2000 punti dello scorso anno. A beneficiarne sarà proprio Sinner, che da lunedì prossimo diventerà il nuovo numero 1 del ranking ATP.
Una scalata iniziata lo scorso anno e che già, con la vittoria al Master 1000 di Toronto in agosto e la finale alle ATP Finals di Torino in dicembre, aveva fatto presagire ciò che sarebbe accaduto. Era solo questione di tempo. Un tempo che i successi agli Australian Open e a Miami hanno soltanto accelerato.
Sinner diventa il primo italiano nella storia a salire sul trono del tennis. E lo fa a soli 22 anni. Ha riportato il grande pubblico italiano ad appassionarsi alla racchetta, che oggi domina nelle prime pagine dei quotidiani nazionali, ma ha anche attratto gli occhi del mondo sulle eccellenze di quell’Italia che ora sgomita per vestirlo con i suoi brand e nutrirlo con i suoi marchi.
A impressionare di Sinner e tenere incollati allo schermo è l’esplosività dei fondamentali. Partendo dal servizio, il colpo sul quale ha lavorato di più, il tennis dell’altoatesino appassiona l’Italia pur non rientrando nei canoni tradizionali del “bel gioco”. Non è fantasioso come quello di Panatta, né imprevedibile come quello di Fognini o stilisticamente piacevole come quello di Musetti, che per poco qualche giorno fa non ha anticipato la festa al compagno di Davis eliminando Djokovic dal torneo. Sinner ha però una qualità che nessuno, a questi livelli, ha mai avuto in Italia: la lucidità tecnica e tattica quando il punto conta davvero.
E così, dalla Val Pusteria e da quella famiglia a cui dice di essere particolarmente legato, Sinner nelle ultime stagioni di passi falsi ne ha fatti pochi.
La vittoria con Dimitrov che gli consegna la prima semifinale al Roland Garros è la ciliegina sulla torta di una giornata perfetta. Nell’intervista post-partita, Jannik parla della partita e della solidità della sua performance. Poi è Fabrice Santoro a dargli per primo la notizia: “Diventerai il prossimo numero 1 al mondo”. Lo stadio scoppia in un applauso e Jannik sorride. “Cosa posso dire?”, commenta. “E’ un momento speciale per me, sono felicissimo di condividerlo con tutti gli italiani che mi stanno guardando”.
Un’esultanza minimal e contenuta, in perfetto stile Sinner, che si dispiace del forfait di Novak Djokovic e guarda già alla semifinale di venerdì, dove ad attenderlo ci sarà uno tra Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas. Se c’è una cosa che sembra non aver potere sul ventitreenne di San Candido è il successo. Sinner guarda sempre all’obiettivo non ancora raggiunto. L’asticella ormai ha raggiunto altezze vertiginose.