In Idaho, Alexander Mercurio, un ragazzo di appena 18 anni originario di Coeur d’Alene, è stato arrestato per aver tentato di fornire supporto materiale ed economico all’ISIS. Secondo l’accusa, il giovane non solo aveva giurato fedeltà allo Stato Islamico, ma intendeva anche commettere attentati per suo conto: avrebbe infatti pianificato di attaccare, nella giornata del 7 aprile, i fedeli delle varie chiese della sua stessa città, utilizzando armi da fuoco e coltelli.
La Joint Terrorism Task Force (JTTF) dell’FBI ha condotto le indagini e sventato il pericolosissimo piano di Mercurio. Il ragazzo attualmente è in carcere, in attesa della sua prima apparizione in tribunale che sarà fissata dalla Corte.
“Come indicato nella denuncia, l’imputato ha giurato fedeltà all’ISIS e ha pianificato un attacco in suo nome contro le chiese di Coeur d’Alene”, ha dichiarato il procuratore generale Merrick B. Garland, “Grazie agli sforzi investigativi dell’FBI, è stato preso in custodia prima che potesse agire, ed è ora accusato di aver tentato di sostenere la missione di terrore e violenza dell’ISIS. Il Dipartimento di Giustizia continuerà a perseguire, distruggere e ritenere responsabili coloro che commettono atti di terrorismo contro il popolo e gli interessi degli Stati Uniti”.
“Non abbiamo altra vocazione se non quella di proteggere la nostra nazione e le nostre comunità”, ha invece affermato Josh Hurwit, procuratore degli USA per il distretto dell’Idaho, “Voglio ringraziare l’FBI per l’instancabile lavoro svolto in questa indagine e per gli sforzi profusi per prevenire la violenza. Anche il supporto delle forze dell’ordine locali è stato fondamentale per riuscire a smantellare il presunto complotto”.
Se condannato, ora, il giovane rischia una pena massima di 20 anni di carcere federale. Nel frattempo, gli agenti della FBI continuano ad indagare sul caso, con la preziosa assistenza del dipartimento di polizia di Coeur d’Alene, dell’ufficio dello sceriffo della contea di Kootenai e dell’ufficio dello sceriffo della contea di Ada.
Secondo gli inquirenti, sembrerebbe che gli sforzi del diciottenne nell’organizzare l’attentato presso la sua stessa città, si siano intensificati in particolar modo dopo l’attacco dell’ISIS a Mosca, che è costato la vita a ben 144 persone. “Questo caso dovrebbe aprire gli occhi sui pericoli dell’auto-radicalizzazione, che è una minaccia reale per le nostre comunità”, ha infine dichiarato l’agente speciale Shohini Sinha, dell’FBI di Salt Lake City.
Stando ai documenti rilasciati dai federali, il diciottenne ha iniziato ad avvicinarsi agli ideali dello Stato Islamico due anni fa. All’inizio del 2024, invece, Merurio ha incontrato più volte una fonte confidenziale dell’FBI, alla quale avrebbe ribadito il suo desiderio di morire da martire. Durante gli incontri e tramite i messaggi online, il ragazzo ha rivelato di voler “donare fino all’ultimo centesimo della mia banca all’ISIS” e di voler filmare un video prima di compiere il suo attacco.
Il giovane ha inoltre raccontato agli agenti che in passato aveva simpatie per i suprematisti bianchi, “superate” però dopo aver scoperto l’ISIS ed i suoi ideali, che hanno cambiato totalmente la sua vita.