Mancano ancora otto mesi a novembre. Ma se oggi gli americani potessero scegliere fra Joe Biden, 81 anni, e Donald Trump, 77 anni, probabilmente sarebbe avvantaggiato il secondo, anche se cresce la percentuale dei double hater, chi rifiuta entrambi. Il New York Times in collaborazione con Siena Poll ha pubblicato un sondaggio per cui il 48% dei partecipanti ha votato il candidato repubblicano, mentre l’attuale presidente si è portato a casa il 43% mentre il 10% si è astenuto
Soltanto un elettore su quattro pensa che gli Stati Uniti si stiano muovendo nella direzione giusta. Anzi, la maggioranza ritiene che l’attuale amministrazione abbia portato più danni che benefici, nonostante il tasso di disoccupazione negli ultimi mesi sia sceso e il Paese sembri essersi più che ripreso dopo la pandemia nel 2020, quando Biden è diventato presidente.
All’interno del partito, gli stessi elettori democratici cominciano a mettere in dubbio le capacità dell’attuale presidente di affrontare altri cinque anni di mandato: lo pensano donne, neri e latinos. Biden li aveva conquistati, quattro anni fa, riscuotendo grande successo soprattutto fra chi di questi non era laureato e il distacco da Trump sfiorava il 50%. Adesso il sondaggio racconta una storia completamente diversa: a dividerli, ci sono solo 6 punti a favore ancora di Biden. Tra i democratici solo l’83% di coloro che lo aveva votato nel 2020 ha confermato il suo sostegno per novembre 2024. Il 10% ha dichiarato di aver fatto marcia indietro e di guardare a Trump.
Due sono le questioni più spinose, su cui stanno vertendo le campagne elettorali dei candidati: l’immigrazione e la posizione degli Stati Uniti nei confronti della guerra nella Striscia di Gaza. La maggioranza degli americani sarebbe favorevole nel rendere più difficili le pratiche per la richiesta di asilo a chi arriva al confine meridionale (49% contro 43%). Il 40% degli elettori simpatizza sempre per Israele, rispetto al 24% che appoggia i palestinesi.
A favore di Biden potrebbe essere l’esito dei quattro processi che coinvolgono Trump, chiamato a rispondere di 91 capi di accusa.La Corte suprema già in queste ore potrebbe decidere se mantenetre ul suo nome nella scheda che il Colorado vuole invece omettere. Il primo appuntamento giudiziario passerà poi al 25 marzo a New York dove deve rispondere per aver comprato il silenziko della porno star Stormy Daniels. Nonostante la preferenza di Trump prevalga fra gli intervistati rispetto a quella di Biden, il 53% dei partecipanti al sondaggio è convinto che l’ex presidente abbia commesso gravi reati federali. E da Selma in Alabama per definire meglio la sua posizione e uscire dal cono d’ombra presidenziale la sua vice Lamala Harfris ha chiesto ieri “l’immediato cessate il fuoco a Gaza” non un semplice invito ad arribvarci al più presto come invece sta implorando da settimane Biden lasciando sordo Netanyahu. Oggi comunque nell’incontro con Gantz anche la posizione americana potrebbe virare apparendo più sensibile al disappunto dei palestinesi e deli arabi che non gradiscono l’impotenza della Casa Bianca dopo oltre 32000 morti a Gaza in risposta al massacro terroistico di Hamas contro Israele il 7 ottobre
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