Jack Raspadori ha di nuovo punito la Juve in una partita a tratti vibrante. La cura Calzona continua nonostante alcuni errori dovuti ai singoli e alle amnesie difensive. Si rivede, però, il predominio in campo e nel gioco per larghi tratti e la capacità di non disunirsi. Kvara è un fuoriclasse, il capitano e Olivera troppo leggeri e indecisi sulle fasce. Vlahovic sbaglia molto e grazia Meret in due occasioni.
Nel primo tempo la gara parte a razzo, nei primi due minuti, con una possibile occasione di Alcaraz e una con Di Lorenzo che si vede deviare il cross da Szczęsny. Passati i fuochi iniziale la partita si stabilizza sul copione immaginato alla vigilia: il Napoli pressa e i bianconeri in contropiede. E su un errore di Olivera al 10° (il secondo a inizio match) è Vlahovic a sfiorare il gol di testa con palla fuori di pochissimo. Nel possesso palla il Napoli cresce col passare dei minuti, negli sporadici contropiedi è la Juve a tirare. Gli azzurri però avanzano e fioccano i cartellini con 3 ammoniti per i falli sul nigeriano e su Kvara. Prima il capitano tira fuori e poi il portiere bianconero salva su punizione di Politano. Nella terza fase del primo tempo c’è un ritorno della Juve che colpisce un clamoroso palo con Vlahovic. Sul cambiamento di fronte è Alex Sandro a salvare quasi sulla linea su Olivera, la gara è vibrante azioni su ambo i fronti. Poi arriva Kvaravaggio che pennella al volo la rete del vantaggio sul primo palo. Prima della fine Traorè combina il pasticcio ma il serbo davanti a Meret grazie il Napoli e spara alto. Termina un primo tempo intenso e molto aperto con tante occasioni per le due squadre.
Nel secondo tempo la Juve inizia in modo aggressivo e Traorè si prende il giallo al terzo minuto. Cambiaso spara alto in area e a quel punto il Napoli inizia riprendere supremazia in campo con Kvara che fa il bello e il cattivo tempo provocando falli da parte juventina, alcuni graziati da Mariani che non alza il giallo. Dopo venti minuti Calzona cambia mettendo in campo Raspadori, Zielinsky e Ostigard al posto di Politano, Traorè e Rahamani che si fa male. Allegri risponde con Weah per un modulo più offensivo. La partita si blocca verso la mezz’ora e l’arbitro Mariani diventa protagonista in negativo con alcune decisioni sbagliate, a partire dai cartellini gialli. Gli azzurri non la chiudono e Chiesa a 10 minuti dalla fine punisce il Napoli con un diagonale rasoterra. Passano 5 minuti e Osimhen viene abbattuto, è rigore netto ma Mariani lo vede solo al Var: il nigeriano si fa respingere il tiro ma Raspadori con uno scatto felino ribatte in gol.
Calzona deve continuare il suo lavoro al di là del difficilissimo obiettivo quarto o quinto posto con Bologna e Roma in fuga. E ora si deve guardare al Barcellona senza troppe paure e andando a giocare in Spagna con la convinzione di essere tornati squadra: il Napoli dovrà provare la grande impresa.